La Regione tira dritto sulla questione della delibera per l’abbattimento selettivo dei cervi: se n’è parlato in commissione agricoltura con le associazioni. Altro tema affrontato l’emergenza idrica
Piano di abbattimento selettivo dei cervi ed emergenza idrica: temi caldissimi al centro della Commissione agricoltura di oggi all’Emiciclo. Relativamente al primo argomento all’ordine del giorno c’è la mozione a firma dei consiglieri Monaco, Pietrucci, Cavallari, Blasioli, Pavone, Menna, Paolucci, D’Amico e Alessandrini per chiedere la revoca della delibera di Giunta regionale che ha approvato il calendario venatorio regionale per la stagione 2024-2025 per l’esercizio del prelievo in forma selettiva del cervo e del relativo piano di abbattimento distinto per sesso e classi di età.
La questione in Abruzzo è da tempo al centro del dibattito e per questo, oltre all’assessore Imprudente sono state audite le associazioni, comprese quelle ambientaliste. Non è passata inosservata l’assenza del gruppo di Forza Italia. La maggioranza però tira dritto perché, come afferma il capogruppo di Fratelli d’Italia, «il problema è serio».
Le associazioni dal canto loro hanno espresso ancora una volta la loro contrarietà alla delibera, presentando delle relazioni, come quella di Formiche Italia, che propone la redistribuzione dei cervi anche in altri parchi italiani o la sterilizzazione per mantenere un numero adeguato. Unitamente alla commissione territorio, si è parlato anche di emergenza idrica in regione con l’audizione anche in questo caso di molte associazioni. Luciano D’Amico, capogruppo dell’opposizione con Patto per l’Abruzzo, è perentorio: «Si facciano investimenti perché i problemi sono gli stessi di sei anni fa».
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