Che differenza di convivenza e gestione degli orsi tra l’Abruzzo e il Trentino

La triste fine dell’orsa Kj1, soppressa in Trentino perchè ritenuta aggressiva e pericolosa, solleva come già in passato polemiche ma anche e soprattutto le sempre attuali riflessioni sulle differenze di convivenza  in terra d’Abruzzo dove gli orsi sono amati, coccolati, fotografati e raccontati nelle fiabe…

Come ci ricorda nel servizio del Tg8 la collega Moretti, nella storia degli essere umani non sempre l’incontro con l’animale si traduce in coccole e carezze: la pet therapy sarà pure una bella invenzione, ma non addestriamo piranha e coccodrilli per alleviare le nostre sofferenze. Stanno dove devono stare e lì li lasciamo, così come i ragni, i serpenti velenosi e pure le api ignare del fatto che, se sei allergico, la puntura può pure mandarti all’altro mondo. Dai pesci, dagli insetti, dai mammiferi, dai rettili e dagli animali in genere, non ci aspettiamo amicizia e spupazzamento autorizzato, almeno non da tutti, ma non per questo li uccidiamo, a meno che… A meno che non si tratti di un orso trentino, come Kj1, passata a miglior vita perché ritenuta aggressiva e pericolosa.
Dice: da noi gli orsi sono più buoni. Forse, ma la teoria non è universalmente riconosciuta. Rispetto all’orso bruno sloveno che popola il Trentino Alto Adige, il nostro marsicano sarebbe più mansueto, questioni genetiche o anche ambientali, perché cresciuto in altro contesto. Una diversità sta di sicuro nella morfologia del cranio, ma a fare la differenza potrebbe anche essere la socializzazione. Infatti secondo alcuni studiosi gli orsi presenti in Trentino provengono da territori poco antropizzati: l’essere umano lo hanno incontrato di rado, e se accade manifestano un comportamento ostile e aggressivo. I nostri orsi marsicani invece abitano zone molto antropizzate e quindi sono più confidenti. Certo, pericoli – lo sappiamo bene – li corrono anche loro, basti pensare alla fine che hanno fatto Amarena e Juan Carrito.
Eccezioni umane a parte, alcune si chiamano bracconieri, pare che chi vive nel centro Italia manifesti maggiori accettazione e tolleranza nei confronti dell’orso. Ed è diversa anche la gestione dell’orso: in Abruzzo se ne occupa il Parco nazionale, mentre in Trentino è affidata alla Provincia, come ben sa il suo presidente Maurizio Fugatti che per la decisone di abbattere l’orsa dovrà vedersela con la pioggia di denunce, come quella già depositata Ente nazionale protezione animali alla Procura della Repubblica di Trento per presunta violazione dell’articolo 544 bis del Codice penale, ovvero uccisione di animale con crudeltà o senza necessità. Che non fosse necessario uccidere Kj1 lo pensano anche gli animalisti Italiani, il wwf e altre associazioni ambientaliste, anche in Abruzzo.
Alternative meno violente ci sarebbero, dagli spry anti orso ai campanelli passando per una maggiore informazione sui pericoli. Chissà cosa ne pensano in Trentino.

Barbara Orsini: