Il Gip del Tribunale di Chieti, Luca De Ninis, ha disposto la sospensione per 12 mesi del professor Raoul Saggini, dal pubblico ufficio di professore ordinario di Medicina Fisica e Riabilitativa dell’Università’ “D’Annunzio”. Il docente è finito sotto inchiesta e, poi, rinviato a giudizio per truffa aggravata, falso ideologico in atto pubblico e falso in autocertificazione.
La richiesta di applicazione della misura interdittiva era stata presentata dal pubblico ministero Giuseppe Falasca. Dalle indagini, condotte dalla Guardia di Finanza, è emerso che il professore, per gli interi anni accademici 2016-2017, 2017/2018 e per il primo semestre del 2018/2019, ha omesso di svolgere le lezioni frontali previste e dovute, affidate in via sistematica ai suoi collaboratori, cultori della materia e non. Sempre secondo l’accusa, nel periodo dicembre 2018-luglio 2019, avrebbe falsamente attestato sul registro delle attività didattiche, di aver svolto una serie di attività in favore degli studenti come esami, ricevimento studenti, lezioni ed esercitazioni, attività in realtà mai svolte. Sono 271 le ore di lezioni frontali omesse.
Il docente avrebbe, inoltre, prodotto dichiarazioni mendaci all’ateneo per ottenere l’attribuzione degli scatti di stipendio. Nel motivare le esigenze cautelarti dell’interdizione il Gip scrive, tra l’altro, che Saggini “ha instaurato un regime di sistematica omissione dei propri compiti didattici con particolare riguardo alle lezioni frontali” e di “altrettanto sistematico abuso dei propri poteri autocertificativi, con il ricorso ad attestare falsamente sul registro delle attività didattiche attività non svolte”. Sempre secondo il Gip “tali condotte, sistematiche ed inveterate per tutto il periodo preso in esame dalle investigazioni, evidenziano l’inclinazione ad abusare delle funzioni di docente universitario per carpirne i vantaggi economici e professionali, senza alcuna considerazione per assicurare il minimo corretto assolvimento dei doveri tipici della funzione”. Sempre secondo il giudice “è eclatante la pressoché assoluta mancata presenza alle lezioni previste dai piani di studio, affidate integralmente all’opera di una pletora di cultori della materia o di altri soggetti sprovvisti perfino di titolo didattico”.
La richiesta di applicazione della misura interdittiva era stata presentata dal pubblico ministero Giuseppe Falasca unitamente ad una richiesta di sequestro preventivo per 27.945 euro , somma che il Gip, disponendo il sequestro, ha rideterminato in 132.771 euro, mentre il tribunale del Riesame, su ricorso dei legali di Saggini, gli avvocati Italo Colaneri e Pierfrancesco Zecca, ha disposto le restituzione di 104.826 euro