“Vitality Day – One health: telemedicine and environement” questo il tema del convegno sul diabete che si è svolto oggi a Chieti, all’Università d’Annunzio
L’incontro è servito ad illustrare gli obiettivi e i primi risultati della attività svolte nel progetto “Vitality” che coinvolge 7 dipartimenti e 36 docenti dell’Università d’Annunzio, oltre a venti ricercatori reclutati con i fondi PNRR.
L’obiettivo centrale del progetto è studiare una delle malattie più diffuse, il diabete, mediante tecniche diagnostiche e attività di monitoraggio da remoto.
Il progetto PNRR “Vitality – Ecosistema Innovazione, Digitalizzazione e Sostenibilità per l’economia diffusa nel Centro Italia” coordinato dall’Università dell’Aquila e include tutte le Università abruzzesi e marchigiane e l’Università di Perugia.
L’Università degli Studi Gabriele d’Annunzio Chieti-Pescara coordina lo spoke 4 la cui tematica principale è “One health: Telemedicine and Environement”. Oltre agli affiliati dell’Ud’A – Università di Urbino e azienda Synergo – hanno partecipato all’incontro Nicoletta Verì, assessore alla Salute della Regione Abruzzo, Thomas Schael, direttore Asl Chieti, Rossano Di Luzio, Direttore Sanitario ASL Pescara, e Silvano Pagliuca, Presidente Confindustria Abruzzo.
Al convegno hanno portato il loro contributo due ricercatori di fama mondiale, esperti nelle tematiche dell’impatto dei fattori ambientali sulla salute: il professor Paolo Vineis, dell’Imperial College e Fellow dell’Accademia, dei Lincei e la professoressa Anna Teresa Palamara, Direttore del Dipartimento di malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità.
“Gli inquinanti atmosferici che respiriamo e il riscaldamento globale – ha evidenziato il professor Piero Di Carlo, coordinatore dello spoke Ud’A – sono elementi di forte impatto sulla salute umana che possono esacerbare alcune patologie; uno degli obiettivi del progetto è proprio quello di indagare le connessioni tra gli ambienti di vita e lo stato di salute dei pazienti. L’altro aspetto peculiare del progetto risiede nel coinvolgimento da parte dell’Ateneo del tessuto produttivo delle regioni dell’Ecosistema attraverso l’emanazione dei bandi competitivi per le aziende che, con le loro competenze, possono contribuire al raggiungimento dei risultati. Il lavoro congiunto con le aziende è molto importante perché crea un ponte tra l’Università e il territorio e apre ulteriori possibilità di lavoro per i nostri laureati”.
Il Rettore dell’Università d’Annunzio Liborio Stuppia:
“Il progetto Vitality ha permesso, per la prima volta, di mettere insieme le Università del Centro Italia in un programma condiviso, volto alla creazione di un Ecosistema della ricerca in cui lo scambio di competenze e la ricerca congiunta possano rappresentare uno dei volani fondamentali per rafforzare gli atenei nel panorama nazionale e internazionale. Nello specifico, il progetto della d’Annunzio, che ha fatto tesoro delle esperienze maturate nel periodo della pandemia, ha, tra gli altri, l’obiettivo di monitorare e seguire i pazienti fragili e residenti in zone disagiate attraverso la telemedicina”.