Dal prossimo 4 ottobre gli alunni delle scuole di Chieti dovranno portarsi il pasto da casa. In mattinata l’amministrazione comunale ha comunicato alle dirigenti degli Istituti Comprensivi cittadini di consentire il ricorso al pasto da casa in attesa del pronunciamento del Tar sul ricorso con cui è stata impugnata l’ aggiudicazione dell’appalto del servizio di refezione scolastica.
Un servizio che il Comune, si legge in una nota, auspica di rendere operativo al più presto, qualora i giudici amministrativi si esprimano positivamente in merito alla procedura. “Si tratta di una decisione condizionata oggi dal pronunciamento del Tar Abruzzo atteso da giorni, in merito al ricorso delle parti soccombenti nel nuovo appalto della ristorazione, aggiudicato in giugno al Consorzio Appalti Italia – dicono il sindaco Diego Ferrara e l’assessore Teresa Giammarino. Durante la riunione della Commissione mensa, tenutasi un mese fa e a cui ha partecipato anche il nuovo
gestore, avevamo riscontrato la disponibilità della ditta a farsi carico della ripartenza del servizio già in coincidenza con la riapertura della scuola. In quella sede non si era fatto cenno al ricorso, in quanto inizialmente l’udienza sulla sospensiva era fissata al 10 settembre e le presidi avevano indicato come data di inizio il 4 ottobre. La questione si è posta con lo slittamento al 24 settembre dell’udienza e con l’attesa fino a oggi del responso. Attualmente è questa l’unica ragione di stallo, che ci costringe a chiedere ai 4 Comprensivi di consentire alle famiglie di organizzarsi con il pasto da casa, in attesa che la mensa possa partire con le dovute accortezze, cosa che accadrebbe in pochissimi giorni nel caso in cui dai giudici amministrativi non arrivi nessuno stop. Intanto è necessario che l’attività didattica vada avanti e, con essa, si sollevino le famiglie dai disagi dei ritardi che, nostro malgrado, scontiamo sull’attivazione del servizio. Siamo tuttavia fiduciosi che entro mercoledì la decisione venga espressa, in modo da consentirci di agire di conseguenza e, alla ditta affidataria, di approntare nel miglior modo il servizio e
dare risposte positive alle famiglie e ai ragazzi che hanno
diritto al pasto”.