A Chieti nasce un servizio sperimentale di assistenza domiciliare privata per le persone di qualsiasi età che vivono una situazione di disagio
Il servizio sarà gestito dalla partecipata Chieti Solidale. La finalità è colmare un bisogno che può essere avvertito sia dall’utente maturo che da quello più giovane alle prese con un disagio.
Il nuovo progetto del Comune di Chieti si chiama “A casa con…” e si sviluppa sotto la direzione della partecipata Chieti Solidale.
Tecnicamente il servizio potrà partirà già nella prossima settimana e sarà un arricchimento e non un’alternativa agli altri servizi già gestiti dal comune tramite la partecipata.
Si tratta di un progetto che complessivamente riguarda i servizi rivolti alla domiciliarità come scelta istituzionale forte, con la possibilità di accesso diretto della famiglia ai servizi di supporto e sostegno della gestione della non autosufficienza.
Il servizio prevede assistenza domiciliare. Assistenza di base presso il domicilio, diurna e notturna sia nei giorni feriali che festivi.
L’iniziativa si rivolge ad utenti da 0 a 100 anni in situazioni di fragilità e si occuperà di:
– igiene e pulizia personale;
– aiuto nella mobilizzazione attiva e passiva dell’assistito;
– aiuto per la corretta deambulazione;
– preparazione e aiuto nell’assunzione dei pasti;
– assistenza e vigilanza nell’ambito famigliare ed ex famigliare durante lo
svolgimento delle normali attività quotidiane;
– assistenza e collaborazione con i famigliari per una corretta assunzione
dei farmaci in stretta collaborazione con il medico di base;
– aiuto domestico riferito alle esigenze della persona assistita;
– disbrigo delle commissioni di vario genere (acquisto generi alimentari,
medicine ecc.)
“Avviamo la sperimentazione di un servizio work in progress che ci consente di rispondere a cittadini che vivono situazioni di fragilità indipendenti dall’età anagrafica degli stessi – illustra l’assessora alle Politiche sociali Alberta Giannini – . Il servizio sarà disponibile subito e solleverà in parte le famiglie nell’accudimento e gestione di persone che vivono vulnerabilità. Viene svolto a livello privatistico, dunque su richiesta e a pagamento e non si sostituisce ai servizi e all’assistenza già in essere, erogati gratuitamente dal nostro settore delle Politiche sociali. Si tratta di un ampliamento dell’assistenza che Chieti Solidale porrà in essere sia per chi è già seguito e necessita di maggiore assistenza, sia per chi non ne fruisce e chiede supporto. Sono diverse le attività previste di assistenza base nel domicilio, diurna e notturna, festiva e feriale: si va dall’accudimento e igiene e pulizia personale, aiuto nella mobilità attiva e passiva, aiuto nella corretta deambulazione, preparazione e assunzione pasti, assistenza e vigilanza famigliare ed extra famigliare nelle attività quotidiane, nonché per l’assunzione dei farmaci in stretta collaborazione con il medico di base, aiuto domestico e disbrigo commissioni di vario genere, nonché accompagnamento per visite mediche e altre prestazioni sanitarie, verso strutture ludico-ricreative, per arrivare a un’assistenza tesa ad agevolare la vita di relazione e integrazione sociale. Comincia una fase sperimentale, che calibreremo in base alle richieste e alle esigenze che andremo a riscontrare. Ci preme, e siamo fra le prime istituzioni a farlo, formare operatori capaci, competenti ed efficienti, che agiranno a fasce orarie per ora, saranno tutelati perché retribuiti con tutte le assistenze previste dal contratto nazionale di Anfass, di Chieti Solidale. Si potrà ottenere rivolgendosi a Chieti Solidale e alle Politiche Sociali del Comune. Speriamo che questa proposta venga accolta favorevolmente, siamo lieti di essere riusciti ad arrivare a questo servizio che viene rivolto non solo a persone anziane, ma a soggetti che stanno vivendo situazioni di fragilità o disagio a prescindere dall’età per una condizione medica, sociale o di tipo cognitivo, perché l’indirizzo che oggi ha l’Amministrazione e, di conseguenza, anche la società Chieti Solidale è quello di dare assistenza alle persone secondo le esigenze che esse hanno”.
“Noi in sede di approvazione dell’ultimo bilancio, stabilizzati e risanati i conti abbiamo ragionato sulla necessità di integrare la filiera dei servizi già resi – aggiunge il presidente di Chieti Solidale Pierliuigi Balietti – . L’assistenza privata si riferisce proposta dal progetto nasce come risposta a tante difficoltà sentite da chi ha persone anziane o in famiglia deve gestire cari con problemi di necessità di assistenza. Nell’urgenza di cercare un sostegno, non sempre si riesce a trovare personale adeguato e disponibile, il progetto lo fa, è operativo già da subito con una sperimentazione a ore che servirà a calibrare servizi, rapporti e personale fra i vari utenti che ce lo chiederanno. In questo modo potremo capire esigenze e risposta dell’utenza, per tarare il servizio sulla scorta delle esigenze reali dei cittadini. L’attività è di tipo privatistico, è in aggiunta alle prestazioni di cui i cittadini già fruiscono e la integra anche con altri tipi di assistenza. Sarà una richiesta diretta a Chieti Solidale o al Comune, che non richiede autorizzazioni o iter particolari. Al momento sono state formate 4 persone, ma se andrà a regime, come speriamo, la faremo crescere, per andare a occupare degli spazi che ad oggi o non sono occupati, oppure lo sono ma senza dare conto di tutte le possibilità di assistenza. La prestazione esula dall’aspetto sanitario, quando parliamo di disagio e fragilità ci riferiamo a un disagio in senso ampio, l’intenzione è colmare un bisogno che può essere sia dell’utente giovane e sia più maturo. Quando avremo un riscontro da parte dell’utenza e un confronto con le varie situazioni in essere sul territorio, saremo in grado di capire quali sono le necessità e come passare a un’altra fase di miglioramento e perfezionamento del progetto. Noi svolgiamo già dei servizi in favore di utenti che hanno determinate caratteristiche e che a seguito di approvazione ricevono assistenza gratuitamente limitata a determinate attività: chi ha assistenza domiciliare non può ad esempio chiedere di avere qualcuno che lo accompagni a fare la spesa, ma con questa integrazione che è, come detto, complementare, a pagamento può ottenere copertura anche per questo”.