Aperto a Chieti il cantiere per la demolizione e ricostruzione dei due palazzi di via Don Minzoni, il Panoramico e il Trinchese.
Stamane in Comune il direttore dei lavori e l’ATI, l’ impresa che si è aggiudicata l’intervento, hanno illustrato al sindaco Diego Ferrara e al vicesindaco Paolo De Cesare tutte le fasi. Si tratta di un’intervento dell’importo di circa 14 milioni di euro, che sarà eseguito dalle Ditte Colanzi Srl, Colanzi Domenicantonio e Tonino di Casoli e Colleluori Srl di Pineto, unite in ATI. A illustrare le fasi di cantiere, l’ingegner Giampiero Di Primio.
“Comincia la fase risolutiva di una vicenda che ci ha visto operativi sin dal primo giorno nel voler trovare una soluzione dovuta a 67 famiglie, che da un giorno all’altro hanno dovuto lasciare la casa dove vivevano da sempre o che avevano acquistato facendo immani sacrifici – così il sindaco Diego Ferrara – Giovedì scorso c’è stata la firma dei contratti, ora dovranno trascorrere i tempi tecnici per fissare il cantiere e si comincerà. Il Comune darà tutto il supporto possibile perché le operazioni si svolgano al meglio e in sicurezza, come consentono le tecnologie che saranno adoperate e le procedure adottate dall’ATI. In qualità di sindaco rivolgo un appello alla cittadinanza perché viva queste fasi in modo sereno, si cercherà di limitare i disagi di tutti sia per l’entità che per la durata. Questa grande opera restituirà un nuovo inizio che molti cittadini aspettavano da tempo”.
“Le operazioni si svolgeranno in sicurezza con palancole alte 12 metri e dei carri ponte che tuteleranno il vicinato dalla polvere e dai calcinacci, a tutela di tutti, sia cittadinanza che lavoratori – assicura Giampiero Di Primio, direttore dei lavori – Partiremo con entrambe le demolizioni, stiamo anche cercando di attivare il superbonus entro dicembre, in modo che avvengano completamente a costo zero per i proprietari e l’Ati si è detta disponibile a utilizzare direttamente il credito, in modo da dare un’ulteriore mano a tutti i condomini. Abbiamo bisogno della collaborazione e della pazienza di tutti. Si procederà per fasi: le demolizioni, se non avremo intoppi, termineranno con il 2021, perché sin da gennaio 2022 si parta con la ricostruzione degli edifici e il consolidamento dell’intera area con paratie rigide, in modo che a fine anno manchino solo le rifiniture e le azioni propedeutiche alla riconsegna. Al 31 dicembre 2023 dovremo concludere i lavori e gli appartamenti saranno finiti e riconsegnati ai destinatari. Sul fronte logistico Via Fontevecchia sarà pertinenza del cantiere e dunque resterà chiusa al traffico. Le imprese hanno dovuto acquisire anche un terreno a monte del Trinchese per instaurare uno spazio di lavoro particolare, perché all’interno del centro storico. L’Ati sta interpellando tutte le ditte specializzate per porre sotto controllo gli edifici circostanti. Finita entro un mese e mezzo la cosiddetta fase di “spoglio” dei fabbricati, togliendo tutti i materiali che non rientrano nella reale demolizione che durerà all’incirca tre mesi, procederemo poi alla demolizione. In questo periodo sentiremo i vicini e cercheremo di capire se ci saranno delle esigenze e per garantire la massima sicurezza anche a loro”.
“Si avvicina un giorno storico perché, oltre all’impegno da subito preso in carico come Amministrazione rilasciando i permessi a costruire attesi da anni, oggi si arriva all’epilogo di un’attesa che attanaglia da troppi anni cittadini e condomini che hanno alle loro spalle spiacevoli vicende, oltre che perdite economiche – conclude il vicesindaco Paolo De Cesare – Di conseguenza credo che si arrivi a un lieto fine, speriamo completo, grazie ad aziende competenti solide e organizzate per portare avanti l’eco-sisma bonus al meglio. Questa rinascita sarà una cosa positiva per la città, che potrà fruire di appartamenti completamente riqualificati e di certo più sicuri a fronte delle normative più recenti. Siamo contenti di essere riusciti a mantenere questo impegno nella maniera più efficace”.
“Una storia divisa in fasi – rievoca Paolo Armiento, memoria storica dei condomini – Era il 24 ottobre 2017 la data dell’ordinanza di sgombero che senza alcun ausilio e senza assistenza da parte del comune di Chieti, ci imponeva di lasciare le nostre case. Il 5 novembre 2019 è seguita l’ordinanza di demolizione. Il 23 settembre 2021, a 4 anni dall’ordinanza di sgombero e a 2 da quella di demolizione arriva un epilogo dopo tante difficoltà affrontate. Ci siamo incamminati su un terreno completamente nuovo, ignoto, nessuno di noi sapeva dove saremmo andati e uno dei problemi maggiori era quello di rappresentare ai condomini più anziani la situazione, fargli capire che bisognava abbattere per forza. Abbiamo passato un periodo davvero buio, finché con l’ingegner Di Primio, abbiamo avuto una luce che si è trasformata in una possibilità anche sul fronte bonus 110 per cento. Per affrontarla si è creato un gruppo di persone che hanno dedicato tempo e speranze a tale attività, per cominciare. Mi preme ringraziarlo e ringraziare anche l’Amministrazione Ferrara per esserci stata vicino sia dal punto di vista strategico, sia umano, novità che ha fatto la differenza. Come la fa il fatto che la demo-ricostruzione avverrà con ditte abruzzesi che faranno lavorare le maestranze del posto, un segnale netto di azione a favore della comunità”.