Chieti: Congresso nazionale Psicologia giuridica sugli adolescenti

La violenza agita e subìta dagli adolescenti è il tema del XXXIII Congresso nazionale di Psicologia Giuridica, oggi e domani a Chieti

Il Congresso si svolge oggi e domani a Chieti, nell’Auditorium del Rettorato dell’Università Gabriele d’Annunzio Chieti Pescara.

Durante i lavori è emerso come la solitudine possa essere alla base degli episodi di violenza: spesso i genitori sono lasciati al caso, come gli stessi ragazzi. Per questo è stata anche sollecitata la figura di uno psicologo scolastico, un servizio che entrerà in vigore a breve.

Il congresso è organizzato dall’Associazione Italiana di Psicologia Giuridica, in collaborazione con i Laboratori di Psicologia Forense e di Psicologia Clinica del Dipartimento di Psicologia dell’Ud’A.

L’appuntamento è patrocinato da: Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi (CNOP), Università G. d’Annunzio Chieti-Pescara, Dipartimento di Psicologia (DiPsi) dell’Università d’Annunzio, Università Europea di Roma, Centro Studi Psicologia Applicata – Istituto di Formazione e Ricerca Scientifica CEIPA.

Il tema del Congresso è la violenza agita e subìta dagli adolescenti. Il programma prevede tre tavole rotonde con un dibattito tra i relatori invitati.

Il venerdì mattina il focus sarà sull’adolescenza, tra punti di riferimento e di rottura nel processo evolutivo; venerdì pomeriggio sugli aspetti devianti e/o psicopatologici dell’agito aggressivo; il sabato mattina sugli adolescenti vittime.

I relatori che interverranno sono professionisti di elevata qualificazione che operano nell’ambito forense (magistrati, avvocati, dirigenti delle Forze dell’Ordine e psicologi).

“Il Congresso – spiega la professoressa Maria Cristina Verrocchio, docente di Psicologia Clinica presso il Dipartimento di Psicologia (DiPsi) della d’Annunzio – si occupa di una tematica molto rilevante che è quella della violenza in età adolescenziale.

La società tutta e i professionisti che si occupano di queste situazioni hanno bisogno di effettuare riflessioni interdisciplinari, sia per comprendere meglio questo fenomeno, sia per trovare soluzioni adeguate che debbono essere attuate a più livelli e da diverse istituzioni”.

La professoressa Verrocchio, ricordando i relatori di comprovata esperienza scientifica e professionale, ha sottolineato l’importanza del confronto tecnico e operativo tra discipline e professioni diverse in relazione ai perpetratori di violenze e ai giovani che le subiscono.

“Occuparsi delle diverse forme di violenza che vengono agite dagli adolescenti, dell’impatto dei social media, delle conseguenze che patiscono le vittime, di interventi giudiziari e clinici efficaci – spiega la professoressa Maria Cristina Verrocchio – è una responsabilità sociale urgente e indifferibile.

Proviamo ad entrare nel mondo dei giovani da diverse prospettive, per attivare nuove consapevolezze anche partendo dai risultati della ricerca scientifica che possano orientare buone prassi per tutti i professionisti che intervengono nei casi di violenze perpetrate tra i giovani”.