Chieti: convegno contro la violenza sugli operatori sanitari

A Chieti, al Pontificio seminario regionale abruzzese – molisano, si è svolto il convegno dal titolo “La violenza contro gli operatori sanitari: un fenomeno da arginare”

L’evento è organizzato dall’Ordine dei medici di Chieti ed è aperto ai medici ed agli odontoiatri di tutte le specializzazioni. La violenza contro gli operatori sanitari è un problema grave e in costante aumento che mette a rischio la sicurezza dei professionisti e la qualità dell’assistenza ai pazienti. Il convegno si pone l’obiettivo di analizzare il fenomeno, approfondirne le cause e illustrare le misure di legge a contrasto del fenomeno e a protezione degli operatori sanitari. Oggi la crescita esponenziale e preoccupante di episodi di violenza nei confronti degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie ha portato le diverse istituzioni operanti nel sistema a realizzare nel tempo specifici interventi, documenti, raccomandazioni con finalità diverse. Spesso si tratta di forme di violenza provenienti dagli stessi pazienti o dai loro caregiver, che si traducono in aggressioni fisiche, verbali o di comportamento. Negli ultimi anni si sono moltiplicati i casi di aggressione a professionisti sanitari associati a danni ai loro beni, alle strutture e ai servizi in cui gli stessi lavorano. Ad esempio, spesso questi eventi si sono verificati nel pronto soccorso che, in molti casi, sono stati letteralmente distrutti, con conseguenti ingenti costi di ripristino e riorganizzazione, a cui vanno aggiunti i costi indiretti di mancato o parziale servizio per i cittadini.

È inaccettabile che chi dedica la propria vita a curare, assistere e salvare gli altri sia vittima di aggressioni fisiche e verbali. Questa è una realtà allarmante che mina il nostro sistema sanitario e mette a rischio non solo il benessere dei professionisti, ma anche la qualità delle cure offerte ai pazienti. Dobbiamo affermare con forza un principio fondamentale: tolleranza zero verso qualsiasi forma di violenza. Nessuna giustificazione può legittimare atti di aggressione nei confronti di chi opera nel settore sanitario. Medici, infermieri, soccorritori e tutti coloro che lavorano per la salute pubblica meritano rispetto, protezione e condizioni di lavoro sicure. È essenziale che vengano adottate misure concrete per garantire maggiore protezione agli operatori sanitari. Ciò significa potenziare la sicurezza negli ospedali, nei pronto soccorso e nei servizi territoriali, incrementando la presenza di forze dell’ordine, migliorando i sistemi di sorveglianza e introducendo normative più severe contro gli aggressori. La sicurezza degli operatori sanitari deve essere una priorità assoluta. Ma non basta. È fondamentale investire anche nella formazione del personale sanitario, affinché possa riconoscere e gestire situazioni di rischio prima che sfocino in episodi di violenza. La comunicazione efficace, la gestione dello stress e le tecniche di de-escalation possono fare la differenza nel prevenire i conflitti.

Tuttavia, non possiamo chiedere agli operatori di affrontare da soli questa battaglia: servono anche campagne di sensibilizzazione per educare i cittadini al rispetto e alla consapevolezza dell’importanza del lavoro sanitario. La violenza contro gli operatori sanitari non è solo un problema di chi la subisce direttamente: è un problema di tutta la società. Proteggere chi ci cura significa proteggere il diritto alla salute di tutti. “Questo evento si pone l’obiettivo di sensibilizzare i partecipanti ed unirli nella battaglia, dicendo basta alla violenza e difendendo chi ogni giorno, con dedizione e sacrificio, si prende cura di noi!”