Sono stati i militari del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale (N.I.P.A.A.F.) e della locale Stazione Carabinieri Forestale, a scoprire il perchè dei continui e persistenti cattivi odori nella zona della discarica di “San Martino” a Chieti Scalo. Due i denunciati per aver continuato a trattare liquidi nonostante la sezione deputata all’abbattimento delle esalazioni non fosse più funzionante da diverso tempo.
I controlli sono scattati a seguito di ripetute ed esasperate segnalazioni da parte dei cittadini residenti nella zona e dal WWF di Chieti. Segnalazioni che da tempo lamentavano emissioni olfattive insopportabili. E’, quindi, scattato il sopralluogo, congiuntamente ai tecnici dell’ARTA, presso l’impianto di depurazione in gestione al Consorzio di Bonifica Centro. Il controllo ha portato al deferimento alla competente A.G. di due persone per “aver continuato ad esercitare attività di depurazione di rifiuti liquidi provenienti da terzi, nonostante la specifica sezione dell’impianto chimico-fisico, deputata proprio all’abbattimento delle esalazioni e dei vapori prodotti, non fosse più funzionante da diverso tempo”.
Agli indagati, sono stati contestati i reati previsti dall’art.674 C.P. “getto di sostanze pericolose nell’aria, atte a molestare le persone” e art.29 quattuordecies co.3 lett. B) D.L.gvo 152/06 – “inosservanza delle prescrizioni dell’autorizzazione integrata ambientale (A.I.A)” che prevedono, rispettivamente, l’arresto fino ad 1 mese o l’ammenda fino ad € 206,00 ed un’ammenda da € 5.000,00 ad € 26.000,00.