Dopo mesi di promesse non mantenute e una collocazione che doveva essere provvisoria, ma che sembra quasi essere diventata definitiva, l’appello al Comune della signora Vanda: “Dateci un alloggio decoroso”
Vanda è disposta a tutto per ottenere una casa decente, non tante per sé e il marito quanto soprattutto per i suoi quattro figli piccoli, costretti a vivere in un mini appartamento al civico 41 di via Albanese a Chieti, nelle ormai tristemente note “case parcheggio”. Una piccola camera da letto dove dormono lei, il marito e quattro bambini dai 4 anni ai 5 mesi, un cucinino e un piccolo bagno: la casa di Vanda e dei suoi bambini è tutta qui. A complicare la situazione ci sono le condizioni igienico-sanitarie inaccettabili, tra muffa alle pareti e topi che circolano indisturbati, tra il cortile e le scale: “Ci avevano sistemato provvisoriamente in questa casa – racconta Vanda arrivata da Napoli con suo marito per sperare in un futuro più dignitoso – con la promessa che avremmo trovato una casa più dignitosa una volta sbloccate le graduatorie delle case popolari. Sono passati più di 4 anni e noi siamo ancora qua, nel frattempo sono nati i miei figli, la più grande ha 4 anni, la più piccola 5 mesi, mio marito si arrangia con lavori a chiamata facendo enormi sacrifici, io mi occupo dei miei bambini, ma la situazione è diventata insostenibile”.
Della vicenda sono pienamente a conoscenza in Comune a Chieti, con l’assessore Enrico Raimondi che, secondo riferisce la signora Vanda, ha assicurato di trovare una soluzione, al loro arrivo a Chieti una grossa mano è stata data loro da Luca Fortunato dell’Associazione Papa Giovanni XXIII. Tuttavia a distanza di tempo per Vanda suo marito e i suoi bambini nulla si è risolto: “Se fossimo solo io e mio marito sarei disposta a vivere anche in macchina – confida disperata Vanda – ma sto portando avanti questa battaglia soprattutto per i miei figli e per loro sono disposta a tutto”.