La Giunta regionale abruzzese, su proposta dell’assessore alla Salute Nicoletta Verì, ha deliberato la revoca dell’intervento relativo all’ospedale “SS Annunziata” di Chieti, finanziato da anni nell’ambito del programma nazionale di interventi per il rischio sismico.
Si tratta dell’intervento di “demolizione del Corpo C e della ricostruzione fuori sito del nuovo Corpo Radiologia”, autorizzato dalla Asl Lanciano Vasto Chieti per un importo pari a 4 milioni 526mila e 489 euro, che però non ha mai avuto inizio in quanto, nel tempo, sono sorte diverse problematiche relative alla demolizione del Corpo C del medesimo nosocomio, manifestate
dall’Università G. D’Annunzio Chieti – Pescara e dal Movimento dei Primari Universitari e Ospedalieri dell’Ospedale Clinicizzato di Chieti. L’ospedale di Chieti da anni è stato considerato non sicuro sismicamente e staticamente dopo che perizie del tribunale e delle istituzioni preposte hanno evidenziato l’utilizzo, nella sua realizzazione, di materiali scadenti, problematica tutt’ora irrisolta. Nei mesi scorsi, la maggioranza di centrodestra guidata da Marco Marsilio ha revocato il project financing per la costruzione del nuovo ospedale presentato dall’Ati Maltauro-Nocivelli, che aveva ricevuto dalla precedete giunta di centrosinistra guidata dall’attuale senatore dem Luciano D’Alfonso, la dichiarazione di pubblica utilità propedeutica alla gara di appalto comunitaria.
Quell’atto ha innescato un contenzioso tra Regione e imprese. Nella seduta di oggi, la Giunta ha stabilito di procedere, con successivo apposito atto dell’esecutivo, alla riassegnazione delle risorse revocate destinandole alla realizzazione di interventi antisismici su altro edificio a destinazione sanitaria (SAN), in posizione utile nell’elenco delle priorità dei presidi ospedaliere. Sempre su proposta dell’assessore Verì, la Giunta ha dato il via libera anche al Piano delle attività di governo clinico della pediatria di libera scelta per l’anno 2022 e approvato il piano strategico digitale della
sanità, relativo al triennio 2021-23. Licenziati anche i progetti per la realizzazione degli obiettivi di carattere prioritario e di rilievo nazionale per il 2021 derivanti dall’Accordo tra Governo, Regioni e Province autonome con l’individuazione di sei linee progettuali.