Avevano architettato una ingegnosa truffa a danni di loro coetanei, prevalentemente universitari, i due teatini di 20 e 26 anni denunciati dai carabinieri per truffa aggrava, continuata e in concorso, e sostituzione di persona
Agganciavano, attraverso conoscenze comuni oppure col passaparola le vittime designate: con la scusa di dover aprire dei conti a costo zero, su piattaforme di giochi on line, e previa remunerazione (variabile tra i 20 e i 50 euro a giovane, a seconda che vi fosse anche una successiva attività di reclutamento di altri ragazzi da immettere, inconsapevolmente, nel giro truffaldino), venivano convinti a fornire documenti di identità e codici fiscali, con cui poi i due, invece, aprivano dei veri e propri conti correnti bancari on line intestati agli ignari conoscenti. Attraverso questi conti ottenevano strumenti di pagamento elettronici (bancomat e carte prepagate) – ovviamente fatti inviare ad indirizzi fittizi noti solo a loro – ed effettuavano acquisti on line, ma anche prelievi, per diverse migliaia di euro.
Il “gioco”, assimilabile ad una sorta di “catena di Sant’Antonio” telematico-bancaria e truffaldina, ha retto fino a quando i primi “anelli” raggirati non hanno deciso di rivolgersi ai militari della Stazione Carabinieri di Chieti Scalo per denunciare l’anomala situazione di un conto bancario per loro fantasma, ma in piena attività soprattutto in uscita, e di cui non riuscivano a fornirsi spiegazione.
I militari, svolta una complessa attività di riscontro e individuati altri coinvolti in qualità di raggirati (per un totale di una dozzina di ragazzi) sono riusciti a risalire alle responsabilità dei due spregiudicati giovani deferiti per truffa aggrava, continuata e in concorso, e sostituzione di persona. Durante le perquisizioni sono stati trovati diversi P.C. fissi e portatili, tablet, smartphone, nonché circa 10 mila euro: cifra ‘insolita’ per chi non lavora.