Il taglio di 80 alberi in varie zone di Chieti, dalle strade ai cortili delle scuole, deciso dall’amministrazione comunale, dopo che in base ad analisi tecniche sarebbero risultati a rischio caduta, ha provocato la reazione del Wwf. La replica del Comune.
L’associazione per la difesa dell’ambiente parla di “strage per definire un intervento di tali proporzioni” e critica la scelta di procedere con le eventuali ripiantumazioni non lungo le strade dove saranno operati i tagli, ma altrove.
“Se davvero tutti gli alberi condannati fossero in condizioni precarie di stabilità bisognerebbe recitare il mea culpa per decenni di manutenzione carente, chiedere i danni per lavori sui sotto-servizi che hanno danneggiato le radici, cercare soluzioni che possano evitare la morte di 80 alberi – si legge in una nota del Wwf Chieti Pescara. E poi tante specie diverse che si ammalano tutte insieme? Secondo il Wwf, inoltre, contrariamente a quanto sostenuto dal Comune, sull’iniziativa non vi è stata condivisione con le associazioni ambientaliste.
“Nella realtà dei fatti, almeno per quanto riguarda il Wwf – prosegue la nota- , c’è stata soltanto una telefonata, giovedì 30, del sindaco e dell’assessore che hanno annunciato l’avvio dei lavori previsto per lunedì. Questa, chiediamo ancora aiuto al vocabolario, è una ‘informazione’ e non certo una condivisione. Informazione alla quale peraltro il Wwf ha replicato chiarendo subito che non apprezzava una simile scelta e che avrebbe reso pubblico il proprio dissenso”.
LA REPLICA DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI CHIETI
Sindaco e assessore Zappalorto a WWF: “Non tagliamo alberi per hobby, ma perché possono cadere da un momento all’altro. La nostra priorità è la sicurezza, la loro, invece, qual è?”
“Accogliamo con stupore misto a perplessità il feroce attacco del WWF a questa Amministrazione, in occasione della necessaria e urgente operazione di rimozione degli alberi pericolosi che comincerà da lunedì e che abbiamo annunciato con tempestività e trasparenza – così il sindaco Diego Ferrara e l’assessore all’Ambiente e Transizione ecologica Chiara Zappalorto – Si tratta di un’azione che non è possibile procrastinare, semplicemente perché gli alberi, sottoposti a indagini tecniche sulla stabilità e stato di salute, sono risultati in categoria D, dunque possono collassare da un momento all’altro e visto che 40 degli 80 esemplari su cui dovremo intervenire si trovano in ambiti scolastici, dobbiamo agire prestissimo, a tutela dell’incolumità dei bambini in primis, ma anche della comunità tutta, perché gli altri sono a ridosso di strade, piazze e parcheggi dove passano cittadini e studenti ogni giorno.
Ci meraviglia che l’associazione non consideri la sicurezza un argomento prioritario nella sua idea di tutela del verde pubblico, così com’è per noi inconcepibile ricevere critiche in nome di semplici opinioni e non competenze maturate a livello professionale, come sono invece quelle degli agronomi che hanno effettuato gli studi sul territorio cittadino e che abbiamo chiamato a verificare la stabilità delle piante nelle scuole, l’indomani della tragedia sfiorata al Tricalle, nel novembre 2020, quando un pino apparentemente sano si è letteralmente ribaltato sulla scuola dell’infanzia, per fortuna in un giorno di chiusura, dunque senza danni alle persone.
Ci duole poi davvero molto dover constatare che chi dovrebbe fare della tutela ambientale un caposaldo della sua azione a vantaggio della comunità, si limiti solo a criticare e demolire l’azione di chi fa pubblica manutenzione degli alberi, che è cosa necessaria, impegnandosi peraltro a ripristinarli e invitando la cittadinanza a curare il suo verde e le associazioni che possono, a donarlo. Dal WWF, fino ad oggi, oltre le critiche non abbiamo ricevuto altro, eppure da una compagine storica com’è ci saremmo almeno aspettati qualche proposta operativa attuabile, condividendo in pieno non solo cultura e appartenenza, ma la consapevolezza del valore del verde pubblico nell’azione amministrativa.
Altre associazioni lo stanno facendo, abbiamo da subito lavorato in sinergia con diverse compagini che fanno dell’ambiente l’orizzonte della propria attività e ci propongono idee e azioni che porteremo avanti nei prossimi mesi. Accadrà perché davvero non ci interessano le parate, al contrario di quanto leggiamo nella requisitoria della nota, ci interessa, invece la manutenzione del verde e la tutela della sicurezza pubblica, perché non ci possiamo prendere la responsabilità di mantenere alberi morti e pericolanti, né di spendere le poche risorse che abbiamo per curare esemplari che non possono essere guariti.
Siamo disponibili al dialogo, come è sempre successo da quando siamo al governo della città. Certo è che la manutenzione del verde richiede attenzione e scelte e se oggi c’è chi impiega ingenti risorse per farsi carico di provvedimenti come quello di rimozione degli alberi pericolosi per impedire che possano nuocere ai cittadini e in passato ciò non è avvenuto, non significa che noi ce la prendiamo contro alberi sani, ma solo che tutti a Chieti siamo stati fino ad oggi solo molto fortunati”.