E’ naufragata la raccolta fondi, animata da un gruppo di cittadini di Chieti, ideata per far arrivare nelle casse comunali donazioni destinate agli scavi archeologici in piazza San Giustino. Il diverso uso dei soldi, annunciato dall’amministrazione comunale, ha fatto compiere un cospicuo dietrofront alla maggior parte dei donatori.
Tornano per gran parte ai donatori i 7.600 euro raccolti dal 26 maggio al 14 giugno nell’ambito della campagna “Perché Chieti è anche mia”, somma che i promotori avrebbero voluto destinare ai lavori di scavo archeologico in corso in piazza San Giustino. La volontà espressa dal Comune di destinare la somma raccolta ad altri interventi di manutenzione, su beni archeologici della città, ha infatti portato il notaio incaricato della custodia e della gestione dei fondi raccolti, prima di procedere all’erogazione in favore del Comune, ad interpellare i donatori circa la nuova destinazione dei soldi . All’esito della consultazione dei 7.600 euro solo 1.895 euro verranno trasferiti dal notaio al Comune di Chieti.
I restanti 5.725 euro verranno restituiti il 3 agosto presso lo studio notarile Plasmati a Chieti, dalle ore 10 alle ore 13, mentre dalle ore 16:30 alle ore 18:30 si procederà alla restituzione degli importi donati sulla piattaforma Gofundme, pari a 1.575 euro, per i quali non è stato possibile effettuare la restituzione tramite un bonifico bancario. La raccolta di fondi era stata interrotta in seguito al comunicato con il quale il Comune di Chieti riteneva “non solo assurdo, ma anche irresponsabile, affidare ad altri qualsiasi tipo di iniziative e ingerenze sugli scavi”.