“Non avremmo mai pensato che a fare la conferenza sui nostri primi 100 giorni di amministrazione fosse la minoranza. Tant’è, ma va detto, che quanto noi abbiamo visto e sentito sullo stato dell’arte ereditato durante i nostri primi 100 giorni di governo della città, è davvero incredibile”. Non si è fatta attendere la replica del sindaco di Chieti Ferrara a Di Stefano.
“Abbiamo visto un debito che, per ora, solo per ora, ammonta a 57 milioni di euro e di cui daremo conto alla città passo per passo. Loro sono rimasti inerti, noi abbiamo voluto che l’Ente studiasse la situazione per intervenire e stiamo lavorando per restituire davvero a Chieti e alla macchina comunale respiro per programmare. Abbiamo visto il voltafaccia della minoranza di fronte all’approvazione di un Rendiconto che noi non abbiamo prodotto, ma abbiamo dovuto votare per senso di responsabilità, dopo che tutti coloro che oggi puntano il dito e ieri hanno governato, in Consiglio comunale, davanti alla città, si sono astenuti! Parliamo delle stesse persone che il giorno prima del voto hanno procurato alla città un debito di 14 milioni di euro con la Cassa Depositi e Prestiti, per pagare spettanze che non sono stati in grado di onorare e che, sempre in Consiglio, al momento di autorizzare la variazione di bilancio per renderlo operativo, non hanno avuto il coraggio, per non dire la responsabilità, di votare, astenendosi, di nuovo, di fronte a un altro provvedimento di cui erano artefici. E che per essere stati parte dell’Amministrazione Di Primio, sono autori anche del flop della vendita degli immobili comunali, non riuscendo a portare a termine alcun contratto, ma solo anni di aste deserte. Ci chiediamo cosa non abbia funzionato nella valutazione del patrimonio (sopravvalutato, forse?) e nella comunicazione della disponibilità a vendere”.
“Abbiamo visto ex amministratori fare continui accessi ad atti che essi stessi hanno prodotto quando erano classe dirigente e chiedere i tempi e gli iter di completamento e di inizio delle opere pubbliche che si vantano di aver messo in cantiere, fin dal 2017! Ci addebitano ritardi, quando abbiamo al nostro attivo solo tre mesi di governo, come se avessimo una bacchetta magica capace di far sparire i mesi e, in molti casi, gli anni, persi per le opere pubbliche. Uno fra tutti, il tunnel pedonale, iter che noi abbiamo riavviato perché aprisse a breve, ma di cui peraltro sono stati loro, prima del voto, ad annunciare la riapertura prima di Natale. Abbiamo visto ex amministratori pontificare sul servizio mensa, dopo aver prorogato in fretta e furia, praticamente a ridosso dell’insediamento di questa Amministrazione, un appalto che non veniva rispettato, mettendo persino a repentaglio la salute dei piccoli utenti, cosa che ci ha costretto a procedere con una nuova gara. Abbiamo sentito parlare invano di trasparenza, quella che per tanti anni è mancata, fra Comune e cittadini, perché Chieti è stata governata con metodi personalistici e in barba a normative a cui l’Ente avrebbe dovuto adeguarsi e chi lo governava non lo ha fatto, un esempio fra tutti proprio la trasparenza e la digitalizzazione dell’Ente che noi, invece, abbiamo concretamente avviato e fra mille difficoltà”.
“Un bilancio non delle cose fatte, ma delle cose possibili che faremo nei prossimi mesi, sarà argomento di una conferenza a brevissimo. Alla città arrivi un messaggio: il nostro lavoro sarà condiviso e verificabile, giorno per giorno, perché abbiamo come riferimento la fiducia della comunità che ci ha scelto per occuparci del bene di Chieti”.