La corona d’alloro, deposta per commemorare le vittime delle Foibe in largo Martiri delle Foibe-Norma Cossetto a Chieti Scalo, lo scorso 10 febbraio nel Giorno del Ricordo, è stata bruciata da ignoti.
A segnalarlo sono stati il consigliere comunale Mario Colantonio, e l’ex consigliere Marco Di Paolo, esponenti della Lega Salvini di Chieti che condannano il «vile gesto incendiario commesso a “sfregio” della corona di alloro». Il fatto presumibilmente è avvenuto all’alba di ieri, martedì 28 marzo 2023.
«Quello che lascia amarezza nella vicenda è il fatto che ci siano in giro ancora pregiudizi discriminatori nei confronti di luttuose stragi che hanno colpito l’umanità intera e le comunità italiane dell’Istria e della Dalmazia , che hanno provocato oltre ai morti, un esodo di massa epocale e sono state condannate da tutti indistintamente », dichiarano Colantonio e Di Paolo. «Chi è autore di questi atti, vive la propria misera vita senza il rispetto della storia d’Italia e delle vittime della guerra. Sono persone prive di senso civico. Anche se hanno bruciato una corona, siamo convinti che tutti i cittadini di Chieti, onesti e rispettosi verso la collettività, che vivono idealmente e convintamente lasceranno un fiore e una preghiera per i Martiri delle Foibe e per la povera Norma Cossetto, che avevano solo
amore verso la loro Patria.»
Sull’incendio della corona d’alloro è intervenuto anche il sindaco Ferrara, che ha condannato l’oltraggio al monumento dedicato ai martiri delle foibe.
«La memoria ha un valore universale e qualsiasi atto contro un monumento che ricorda il sacrificio di qualcuno o sia dedicato a un fatto che ha colpito la comunità e il Paese, è sempre esecrabile, quindi è chiara la nostra condanna per quanto accaduto al monumento dedicato alle Foibe a Chieti Scalo», ha dichiarato il sindaco di Chieti, Diego Ferrara. «Si tratta di un brutto gesto, anche qualora l’episodio dovesse essere derubricato ad atto vandalico. Per questo non possiamo che manifestare solidarietà al comitato 10 Febbraio che cura la memoria delle Foibe e, in sinergia con il Comune, gli eventi collegati e, dal canto istituzionale, invitare la comunità a un maggiore rispetto per monumenti pubblici e memoria storica e collettiva che appartengono a tutti.»