Immobili, società commerciali e una ditta individuale per un valore complessivo di circa un milione di euro riconducibili ad un noto pregiudicato calabrese, di 39 anni, già arrestato e condannato a 28 anni di reclusione e che fino ad un mese fa era anche sottoposto all’obbligo di dimora nel Chietino. La maxi confisca è stata eseguita dalla Guardia di Finanza di Chieti su proposta formulata dalla Procura Distrettuale Antimafia.
Fondamentale è stata l’analisi da parte degli investigatori dei redditi dichiarati dal 2000 al 2020 dal preposto e dai suoi familiari, che si sono rivelati esigui e incongrui rispetto al valore dei beni acquistati e al tenore di vita mantenuto. Il sequestro dei patrimoni illeciti, dichiarano dal Comando, consente di colpire le organizzazioni criminali e chi è abitualmente dedito a vivere nell’illegalità nel cuore dei propri interessi, le indebolisce nelle loro finalità riducendone anche la forza di intimidazione sui cittadini e, non meno importante, crea i presupposti per poter restituire alla collettività i beni così acquisiti.
Va anche sottolineata l’azione distorsiva che le società illecitamente acquisite operano sul mercato inquinando
l’economia legale a discapito degli operatori onesti.
Questa mattina militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Chieti hanno proceduto a notificare un decreto di confisca disposto dal Tribunale di L’Aquila in applicazione della misura di prevenzione patrimoniale ai sensi del D.lgs. n.159/2011 (c.d. Codice antimafia) su proposta formulata dalla Procura Distrettuale Antimafia che aveva condiviso le ipotesi investigative condotte dal Corpo con la fattiva collaborazione anche della Questura di Chieti.