Al museo civico Barbella di Chieti l’Accademia di Belle Arti dell’Aquila restaura il “Ritratto di Costantino Barbella” di Francesco Paolo Michetti.
Apre al pubblico il cantiere di restauro, che la Scuola di restauro dell’Accademia di Belle Arti dell’Aquila ha allestito all’interno del museo Barbella di Chieti, del “Ritratto di Costantino Barbella” eseguito da Francesco Paolo Michetti. Proveniente dalle collezioni del museo teatino, l’opera, un olio su tela, è dedicata allo scultore abruzzese che ebbe fama nazionale e internazionale con
composizioni di piccolo formato in terracotta e bronzo raffiguranti scene di genere e di costume, che espose nel 1899 alla III Biennale d’Arte di Venezia. L’intervento di restauro, diretto da Grazia De Cesare, docente della scuola di restauro dell’Accademia, sarà aperto al pubblico nei giorni del 7, 10 e 11 febbraio dalle ore 9.30 alle ore 16.30, grazie ad una convenzione siglata tra l’Accademia e il Museo Barbella di proprietà del Comune di Chieti.
L’intervento di restauro è la tesi di laurea della studentessa Francesca Rossi. “Grazie alla convenzione siglata con il Comune di Chieti lo scorso anno -ha spiegato la direttrice dell’Accademia di Belle Arti dell’Aquila, Maria D’Alesio – la nostra accademia può offrire un’opportunità importante per la formazione degli allievi della scuola di restauro che, voglio ricordarlo, è un corso quinquennale ed abilitante alla professione. L’ iniziativa presentata oggi scaturisce proprio dalla volontà di collaborazione e scambio principalmente con i luoghi d’arte importanti della nostra regione come è il Museo Barbella. Questo restauro rappresenta un’occasione di crescita per i nostri studenti, ma anche di dialogo con le istituzioni e il territorio abruzzese”.
“Siamo grati all’Accademia e ai suoi studenti per questo percorso iniziato, un vero e proprio patto per la cultura e l’arte, che non ha precedenti – hanno detto il sindaco di Chieti, Diego Ferrara, e il vice Paolo De Cesare – e che ci consentirà una straordinaria manutenzione dei pezzi ospitati nel nostro museo sotto l’attenta supervisione dei docenti dell’Accademia e della Soprintendenza. Si tratta di opere di altissimo valore e prestigio che saranno anche schedate da addetti ai lavori e che potranno anche essere oggetto di tesi di laurea e ricerche da parte dei dottorandi.”