Prima persona in Abruzzo a essere operata al cuore con il robot. L’intervento, l’impianto di un bypass coronarico per il quale è stato utilizzato il robot “Da Vinci”, è stato eseguito nell’ospedale di Chieti su una donna di 66 anni dall’équipe di Umberto Benedetto, direttore del Dipartimento Cuore e della Cardiochirurgia.
La donna, affetta da coronaropatia, ha superato perfettamente l’operazione e dopo tre giorni è stata dimessa. “La Cardiochirurgia Robotica è l’approccio chirurgico più innovativo – sottolinea Benedetto, professore ordinario all’Università D’Annunzio – e rappresenta l’evoluzione estrema della mini invasività. Intervento senza incisioni, ma piccoli fori attraverso cui vengono inseriti una piccola telecamera e tre braccia robotiche dotate di minuscoli strumenti chirurgici, comandate dal cardiochirurgo da remoto attraverso una consolle. I vantaggi dell’utilizzo del robot nel nostro campo sono notevoli. Innanzitutto consente una maggiore precisione del gesto chirurgico in assenza totale di ogni
possibile tremore, e si usufruisce di una visione tridimensionale e ad alta risoluzione che permette di operare su immagini estremamente potenziate”.
“A giovarne è anche il paziente, perché raggiunge un recupero psicofunzionale molto più rapido – continua Benedetto – con riduzione del dolore post operatorio e della degenza. Il ritorno alle normali abitudini di vita è estremamente rapido, non si subisce il trauma dell’operazione e anche l’estetica viene salvaguardata rispetto all’intervento tradizionale. Per la nostra Unità operativa – conclude Benedetto – rappresenta un traguardo importante, e sono davvero grato alla Direzione Asl, e in particolare al direttore sanitario Flavia Pirola, per averlo reso possibile in poco tempo e aver dato impulso all’innovazione tecnologica del nostro centro. Se il rapporto Agenas ci colloca tra i migliori d’Italia è anche grazie a loro, oltre all’ottimo lavoro di squadra fatto dalla nostra équipe”.
La cardiochirurgia dell’ospedale SS. Annunziata di Chieti è tra i pochissimi centri in Italia in grado di operare tutti i tipi di patologie cardiache, dalle malattie valvolari al bypass aorto coronarico, senza aprire il torace, con rapidità di recupero e beneficio estetico, che si traduce in benessere psicologico in assenza di quella cicatrice tipica della sternotomia che impatta pesantemente sulla sfera emotiva.