Chieti: per gli studenti del Savoia avvio anno scolastico tutto in salita

Per gli studenti dell’Istituto tecnico di istruzione superiore Luigi di Savoia di Chieti, il ritorno sui banchi non è stato dei migliori. Le segnalazioni degli studenti, sostenuti dalle famiglie con tanto di corredo fotografico che vi mostriamo, sono state raccolte dalla consigliera provinciale di FdI Carla Di Biase

 

L’edificio della scuola più grande della città con 1350 iscritti è infatti oggetto di un importante intervento di risistemazione in via D’Aragona, che ha reso necessario il dislocamento degli studenti in tre sedi diverse: l’ex Masci di via Vernia, il De Sterlich a Chieti Scalo e l’ex seminario regionale. Ed è proprio in quest’ultima sede che il ritorno sui banchi di scuola è stato più complicato, tra mancanza di arredi scolastici, lampadari pericolanti e calcinacci. Le segnalazioni degli studenti, sostenuti dalle famiglie con tanto di corredo fotografico che vi mostriamo, sono state raccolte dalla consigliera provinciale di FdI Carla Di Biase, che ieri con un comunicato aveva puntato il dito contro l’amministrazione provinciale capitanata da Francesco Menna, parlando di scuole nel caos e minacciando una denuncia per interruzione di pubblico servizio.

 


In sciopero per protesta, gli studenti dell’Itis Savoia hanno annunciato un corteo di dissenso insieme agli studenti del Masci, ma oggi la situazione sembra essere decisamente migliorata, come mostrano i video girati ieri nel corso del sopralluogo effettuato dalla consigliera provinciale con delega alle scuole di Chieti, Silvia Di Pasquale.
«Dal sopralluogo di ieri ho preso atto delle criticità da risolvere e come provincia già ci stiamo muovendo in tal senso», ha annunciato la Di Pasquale. «Bisogna sottolineare che l’ex seminario non è un edificio di proprietà, ma in affitto alla Provincia. Quello che l’ente doveva fare l’ha fatto lavorando anche di notte, ma forse è mancata una concertazione con la dirigenza scolastica del Savoia che avrebbe facilitato i lavori. Agli studenti chiedo di pazientare, perché stiamo lavorando per riconsegnare alla città un edificio scolastico tecnologico e sicuro che sarà pronto entro due anni.»

Barbara Orsini: