Il Sindaco Ferrara e l’assessore Della Penna commentano la richiesta di documentazione da parte della Corte dei Conti: “Indagine dovuta visto il dissesto dell’Ente”
Il pm chiede informazioni sugli stipendi di sindaco e assessore al bilancio. I magistrati contabili puntano a individuare i responsabili del tracollo finanziario con un maxi
buco da 74 milioni di euro. Nei mesi scorsi erano già stati chiesti i dati relativi all’ex primo cittadino e alla consiliatura in carica dal 2015 al 2020.
“Da parte nostra confermiamo la massima collaborazione, cosa che non è mai mancata in questi anni. Sulla situazione contabile del Comune di Chieti, l’indagine della Corte dei conti è un atto dovuto a fronte del dissesto, il nostro lavoro continua con senso di grande responsabilità nei confronti della città e verso le difficili condizioni dell’Ente di cui abbiamo avviato il risanamento”, così il sindaco Diego Ferrara e l’assessore al Bilancio Tiziana Della Penna commentano la richiesta di documentazione da parte della Corte dei Conti.
“In questi tre anni è documentato il nostro lavoro, sin dal tentativo doveroso di risanamento esperito attraverso il piano di riequilibrio”, ricordano. “Un impegno che si è rafforzato a seguito dal dissesto, dopo la sentenza emessa dalla Corte dei Conti l’anno scorso, perché vogliamo vedere la città risollevata dalla situazione difficile in cui si trova. Un lavoro che è andato avanti per risolvere i tanti nodi, chiusi da anni, sul futuro della città e dell’Ente, che con grande dedizione stiamo cercando di sciogliere fra mille difficoltà quotidiane, come le cronache di questi tre anni dimostrano e come abbiamo cercato di raccontare attraverso scelte e atti complessi che abbiamo dovuto mettere in campo”.
“Confidiamo nell’azione di verifica che è dovuta su chi oggi amministra la cosa pubblica, con l’auspicio di vedere riconosciuto un impegno che da ottobre 2020 è diventato prioritario nelle nostre vite politiche e non solo in quelle: restituire a Chieti un presente e un futuro migliori, con la consapevolezza di quanto sia difficile questo intento, ma anche di quanto sia irrinunciabile proprio per le condizioni in cui si trova l’Ente”.