Gli studenti e le studentesse di Chieti sono scesi in Piazza Garibaldi per lo sciopero della scuola: investimenti su diritto allo studio e trasporti, didattica alternativa e garanzia del benessere psicologico le maggiori rivendicazioni. Ma anche il timore del Covid.
“Per l’ennesima volta siamo rientrati a scuola e tutte le carenze strutturali del nostro sistema educativo si sono mostrate – dichiara Riccardo Bascelli, rappresentante della consulta del Liceo Classico G.B. Vico di Chieti – scuole pericolanti, trasporti affollati e insufficienti, didattica nozionistica, diritto allo studio negato, sono solo alcuni dei motivi per i quali oggi le studentesse e gli studenti si sono mobilitati in tutta la regione”.
In più la situazione Covid con i relativi timori. Aumentano i casi nelle scuole, la didattica a distanza, gli autobus sono strapieni, il rischio assembramento, le aule pollaio. Gli studenti hanno paura del virus. Ma le problematiche e le richieste degli Studenti vanno ben oltre il tema del rientro: “Sono necessari investimenti per la scuola pubblica – continua Lorenzo Mennilli, coordinatore dell’Unione degli Studenti Chieti – in materia di trasporto pubblico, edilizia e diritto allo studio, ma non solo. E’ necessaria una riforma totale dell’istruzione, che sappia rinnovare la didattica e immaginare un nuovo modello di scuola inclusiva in grado di trasformare la società.
Queste sono solo alcune delle tematiche al centro delle rivendicazioni dell’Unione Degli Studenti Chieti, che trovano spazio nel Manifesto della Scuola Pubblica Abruzzese, frutto della campagna “Cantiere Scuola” e presentato pochi giorni alla stampa e alle realtà sociali e in un incontro al Ministero Dell’Istruzione” In piazza gli studenti non sono soli, alla mobilitazione hanno partecipato anche diverse associazioni; tra queste: Foro H2O, Arcigay Chieti Sylvia Rivera, Associazione 360 Gradi e Fridays For Future Chieti. Il corteo è partito da Piazza Garibaldi fino ad arrivare alla Villa Comunale dove si sono tenuti i vari comizi volanti delle rappresentanze sociali e studentesche. E’ sciopero studentesco, perché è necessario cambiare la scuola per cambiare il sistema, e non c’è più tempo. Un’altra scuola non è solo possibile, ma è necessaria”, conclude la nota.