Chieti: tentato omicidio nel festino a luci rosse

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A Chieti tentato omicidio durante un festino a luci rosse. Odontoiatra accoltella trans.

Il clima tranquillo di una domenica mattina a Chieti Scalo è stato turbato da una vicenda di sangue che vede protagonisti un noto odontoiatra di Casalincontrada ed una transessuale originaria della Colombia domiciliata a Montesilvano. A contorno dell’ inaudita violenza un cocktail di droga ed alcol.

Questi i fatti così come ricostruiti stamani dal maggiore Pierluigi Capparè e dal tenente colonnello Vittorio Bartemucci dei carabinieri di Chieti. Sabato sera il medico dentista, Ottavio Esposito, 29 anni di Casalincontrada, insieme ad un giovane di Chieti, organizza un festino nel suo attico situato al secondo piano del civico 163 in Via Benedetto Croce a Chieti Scalo di fronte all’ingresso della caserma Rebeggiani dei carabinieri. Nello stesso stabile c’è anche lo studio dentistico. I due decidono di invitare una trans, rintracciata su un sito specializzato in incontri sessuali a pagamento, che giunge da Montesilvano con un taxi. Definito il costo della prestazione 250 euro.

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Nel corso della notte, intorno alle ore 3, vengono invitate altre due trans per animare ulteriormente il festino a luci rosse. Alla prima vengono dati altri 250 euro mentre alla seconda la ricompensa lievita a 500 euro. Soldi che vengono dati dal giovane dentista. Ma il consumo di alcool e droga – riferiscono i carabinieri- avrebbe reso il giovane professionista sempre più violento. La trans avrebbe capito che era il momento di andare via.  E’ l’alba quando si riveste per andarsene. Ma il giovane dentista non sarebbe stato dello stesso parere: avrebbe cercato di bloccarla, prima chiudendo la porta a chiave e poi con un coltello preso da un tiretto in cucina. I due vengono alle mani. Violano pugni e calci. Fino a quando il giovane di Casalincontrada non sferra una coltellata che colpisce la trans al collo. Sangue ovunque. La trans accoltellata riesce a fuggire, prende un bus, il numero 1 della Panoramica. Sono ormai le 7 di mattina, il mezzo è vuoto. Ma l’autista nel vedere quella che a prima vista sembra una ragazza insanguinata, allerta il 118 ed i carabinieri.  Il bus la lascia alla fermata più vicina all’ospedale sulla propria linea. In via dei Vestini, sotto la pensilina della fermata tra l’università e l’ospedale, accorrono gli operatori del 118 per prestare soccorso alla ragazza. Intanto i Carabinieri si portano nella mansarda di Via Benedetto Croce, ma non trovano nulla: gli abiti completamente imbrattati di sangue ed il coltello nel frattempo erano stati nascosti nel bagno dell’appartamento dell’amico del dentista a Chieti. Alla transessuale viene diagnosticata una prognosi di 40 giorni per un taglio sotto al mento, la rottura del setto nasale e del bulbo oculare.

Le indagini sono ancora in corso per identificare gli altri componenti del festino. Da valutare anche la posizione del padre dell’indagato, in quanto nel frattempo avrebbe tentato di cancellare le tracce di sangue nell’appartamento e sulle scale dello stabile in Via Benedetto Croce. Rischia una condanna per favoreggiamento ed occultamento delle prove. Ottavio Esposito, invece, è stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio. Secondo l’accusa Esposito avrebbe utilizzato il grosso coltello da cucina, rimanendo ferito egli stesso mentre si difendeva dalla transessuale che a sua volta era diventata violenta. La transessuale sembra avesse preso una bottiglia di vetro e l’avesse rotta, minacciando il ventinovenne casalese. Le indagini sono state coordinate dal sostituto procuratore Marika Ponziani.

LA VERSIONE DELLA DIFESA – Diversa la ricostruzione dei fatti da parte della difesa dell’indagato, rappresentata dall’avvocato Antonello D’Aloisio. Su un sito sarebbe stata contattata una escort, ma quando ci si era accorti che si trattava di una trans, i clienti avrebbero detto che non avrebbero pagato la prestazione. Di qui la trans sarebbe andata su tutte le furie perché voleva essere pagata, ed avrebbe rotto una bottiglia scagliandola addosso all’indagato, il quale nella colluttazione avrebbe solo tentato di difendersi

 

 

Carmine Perantuono: Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.