Il Tribunale di Chieti, quale giudice penale dell’esecuzione, ha annullato il provvedimento di confisca disposto dalla Procura della Repubblica di Chieti, ed eseguito lo scorso aprile, ordinando l’immediato rilascio dei beni a favore di Vincenzo Angelini, l’imprenditore della sanità privata abruzzese che con le sue dichiarazioni fece finire in carcere nel 2008 l’allora presidente della Regione Ottaviano Del Turco.
La confisca, di oltre 32 milioni di euro, ha riguardato, fra l’altro, una villa a Francavilla al Mare, due abitazioni di Angelini ubicate a Chieti e una a Pescara ma anche argenti, opere d’arte, alcuni quadri di pregio, oggetti d’oro e pietre preziose. Contro la confisca hanno presentato ricorso i legali di Angelini, gli avvocati Ugo della Monaca di Salerno e Guido Guerra di Roma. L’ordine di esecuzione per la confisca era stato emesso dopo che è diventata definitiva una sentenza di condanna a carico di Angelini a 7 anni di reclusione per truffa ai danni della Regione Abruzzo: secondo l’accusa fra il 2005 e il 2007 la casa di cura Villa Pini, all’epoca di proprietà di Angelini, avrebbe svolto attività sanitaria non coperta da autorizzazione o accreditamento provvisorio effettuando a
carico del sistema sanitario nazionale prestazioni per alcune discipline non accreditate. Attualmente Angelini sta scontando in detenzione domiciliare, per motivi di salute, la condanna a 8 anni per bancarotta fraudolenta del gruppo Villa Pini. In seguito al fallimento del del gruppo Villa Pini erano stati venduti all’asta diversi beni dell’imprenditore.