Il Prefetto di Chieti Mario Della Cioppa ha firmato altre due interdittive antimafia sulla base dei requisiti previsti dal Codice Antimafia. È l’ultimo atto prima del congedo
La notifica è avvenuta al termine delle attività istruttorie preventivate e programmate e che si aggiungono alle interdittive antimafia già emesse tra la fine del 2023 e l’inizio del 2024 dalla Prefettura di Chieti. È il risultato di un’imponente attività di accertamento condotta nella provincia teatina e la cui progettazione era stata preannunciata dal Prefetto Della Cioppa al momento del suo insediamento. La specifica attività operativa è finalizzata a prevenire i tentativi di infiltrazione della criminalità nel tessuto sociale locale.
A gennaio 2023, con decreto del Prefetto, venne istituita una task force dedicata all’analisi delle infiltrazioni criminali nel tessuto socio economico della Provincia di Chieti. Del gruppo di lavoro facevano parte i referenti qualificati delle Forze di Polizia, designati dal Questore e dai Comandanti Provinciali dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza.
L’obiettivo era evidenziare e individuare soggetti, sia persone fisiche che rappresentanti di società, direttamente o indirettamente collegati alla criminalità di ogni tipo e che eludono la normativa anche attraverso prestanomi compiacenti. La task force ha continuato a setacciare il territorio
provinciale alla ricerca di situazioni sospette, con particolare riferimento alla zona del vastese e di San Salvo.
Sono stati così individuati ulteriori target da monitorare sulla base delle risultanze informative emerse.
I numerosi accertamenti effettuati dalla Polizia di Stato, dall’Arma dei Carabinieri e dalla Guardia di Finanza hanno evidenziato altre due posizioni (soggetti/società), oltre le cinque già colpite da interdittive ad inizio anno.
Anche nei riguardi delle ultime due posizioni il Prefetto ha emesso altrettante misure interdittive, all’esito di un contradditorio che ha visto la partecipazione degli interessati per dare loro modo di fornire eventuali chiarimenti.
Si tratta di una società di Vasto concessionaria di autoveicoli e i cui soci presentano un articolato e grave quadro di precedenti penali e di polizia e una chiara interconnessione relazionale con appartenenti a gruppi criminali calabresi.
Infatti, gli accertamenti hanno permesso di rilevare che a carico sia della rappresentante legale, cittadina di origine russa, che del marito/dipendente risultano avere numerosi precedenti penali e di polizia. Evidenziate anche chiare interconnessioni relazionali con gruppi criminali calabresi appartenenti alla ‘ndrangheta.
L’altra ditta monitorata, che ha sede legale a San Giovanni Teatino, ha richiesto l’iscrizione alla “white list” per il settore servizi ambientali, compresi raccolta, trasporto nazionale e transfrontaliero, anche per conto di terzi, trattamento e smaltimento rifiuti e altri servizi connessi. Per questa ditta sono stati rilevati collegamenti con soggetti gravitanti attorno a gruppi malavitosi a motivo del quale è da escludere la possibilità di iscrizione alla “white list”, mediante la emissione di una interdittiva, per modo che non possa verificarsi alcuna infiltrazione nel tessuto sociale economico.
L’interdittiva antimafia del Prefetto è una misura cautelare con cui viene proibito a un’impresa o a soggetti di avere rapporti con la pubblica amministrazione, evitando così infiltrazioni nel settore pubblico e bloccando l’attività delle imprese quando sussiste, anche solo potenzialmente, il rischio di penetrazione della criminalità organizzata.
L’interdittiva antimafia preclude ogni tipo di rapporto con la pubblica amministrazione e ogni possibilità di ottenere contributi, finanziamenti e mutui agevolati, nonché altre erogazioni dello stesso tipo, concessi o erogati da parte dello Stato, di altri enti pubblici.
Inoltre, l’interdittiva antimafia non consente la concessione di autorizzazioni in dettaglio, licenze o autorizzazioni di polizia e di commercio, iscrizione in elenchi, albi professionali, Camere di Commercio e altre connesse ad attività imprenditoriali. Ove sussistenti, è prevista la revoca a cura dell’Ente che ha proceduto al rilascio. Su questi principi la Prefettura richiederà la immediata revoca delle licenze.
Il Prefetto Della Cioppa ha firmato ben sette interdittive antimafia in quasi due anni di incarico, segno evidente dell’attenzione riservata alla prevenzione delle infiltrazioni criminali sul territorio. Un modo per dare seguito concreto alle dichiarazioni di intento formulate all’atto del suo insediamento. Queste ultime misure rappresentano anche l’atto di congedo, visto che dal 1 ottobre terminerà la sua carriera.