Gli istruttori dello stadio del nuoto di Chieti hanno incrociato le braccia e hanno dato vita ad una protesta insieme ai genitori dei bambini e dei ragazzi che seguono le loro lezioni.
Alla base dell’iniziativa di protesta c’è il mancato pagamento di alcune mensilità degli stipendi a circa dieci istruttori dello stadio del nuoto di Chieti che, stanchi di aspettare dopo le rassicurazioni ricevute, alle quali non hanno fatto seguito fatti concreti, hanno deciso di incrociare le braccia.
A loro si sono uniti anche i genitori dei loro allievi che oggi , 26 aprile, non sono entrati in vasca ma sono rimasti insieme alle loro mamme e papà, nel piazzate antistante la struttura di Chieti Scalo, per far sentire la loro vicinanza, con l’auspicio che il problema venga risolto in tempi brevi.
La gestione dell’impianto di Chieti scalo è affidata alla Teateservizi che, a sua volta, ha affidato la parte tecnica alla Sportlife. Gli istruttori spiegano di aver percepito la mensilità di novembre a rate e quella del mese di dicembre soltanto qualche settimana fa.
Entro il 24 aprile avrebbero dovuto ricevere tutte le altre mensilità non ancora pagate ma fino ad oggi non avendo ricevuto alcun riscontro, dopo aver inviato una mail, tramite pec, al sindaco Umberto Di Primio e a tutti i dirigenti comunali per comunicare la protesta odierna, hanno di fatto bloccato le attività dello stadio del nuoto.
Gli istruttori hanno spiegato agli utenti e alla stampa che “Da mesi siamo senza un euro. In tanti non hanno neppure i soldi per fare benzina e recarsi al lavoro. Questa mattina abbiamo avuto un incontro con l’assessore allo sport Antonio Viola, abbiamo parlato di futuro ma non di presente. Ci aspettiamo risposte, è stata Teateservizi ad affidare la gestione tecnica a questa società”.