Due persone sono state rinviate a giudizio dal gip del Tribunale di Chieti Luca De Ninis per la morte di Maurizio D’Ottavio, deceduto in seguito alla caduta dal tetto dello stabilimento Ico.
D’Ottavio, 44enne di Orsogna, morì dopo essere precipitato dal tetto della Ico, l’industria che produce cartoni ondulati a San Giovanni Teatino. A processo andranno Leonardo Mancini, 57 anni, committente dei lavori da parte della Ico, e Guido De Renzis, 35 anni, datore di lavoro della vittima e amministratore unico della X Trade, ditta esecutrice dell’intervento. Per entrambi l’accusa è cooperazione colposa in omicidio colposo. La prima udienza si terrà il 24 ottobre; sia i familiari della vittima che l’Inail si sono costituiti parte civile. D’Ottavio, dipendente della X Trade, stava lavorando sul tetto del capannone della Ico per bonificarlo dall’amianto e ripulire le grondaie, ma una lastra a copertura del tetto si ruppe e l’uomo precipitò da un’altezza di otto metri, riportando lesioni che ne provocarono la morte. Secondo l’accusa Mancini, difeso dall’avvocato Andrea Di Lizio, non collaborò all’attuazione delle misure di prevenzione e protezione dei rischi e non coordinò gli interventi. De Renzis, difeso dall’avvocato Ugo Di Silvestre, oltre alle violazioni che vengono contestate a Mancini, sempre stando alle accuse, non accertò che la copertura presente sul tetto del capannone avesse una resistenza sufficiente per sostenere il peso dei materiali e degli operai. Inoltre, in caso di dubbia resistenza del tetto, non adottò le misure che potessero garantire l’incolumità delle persone addette e l’uso di dispositivi di protezione individuale anti caduta.