Ha lasciato, oltre che un immenso dolore tra i suoi amici ed i suoi parenti, anche un solco profondissimo lo studente pugliese che poco prima di Pasqua si è tolto la vita perché molto indietro con gli esami all’Università di Medicina della “d’Annunzio” a Chieti
Ansia da prestazione, troppo forte il peso delle aspettative, certamente il giovane studente è una delle tante vittime di un sistema disumano che insegue il risultato a tutti i costi, senza tenere conto della persona. Da giorni si stanno interrogando su questo gli studenti della “d’Annunzio”, ed in qualche modo anche i professori: stamattina l’Associazione “360 Gradi” ha tenuto un Sit In nella piazzetta del polo di Lettere, insieme a rappresentanti nazionali della campagna “Chiedimi come sto” e della lista “Pas”, coinvolgendo anche numerosi docenti.
Un confronto su temi fondamentali come il benessere psicologico degli studenti: “C’è una retorica dell’eccellenza che ci omologa e che diffonde messaggi sbagliati sulla qualità e il diritto allo studio – ci racconta Carmela Santulli Presidente della Consulta degli studenti – ringraziamo i docenti che ci stanno sostenendo, ma purtroppo alcuni di loro manifestano ancora comportamenti poco consoni nelle lezioni e soprattutto negli esami.”