I capigruppo di minoranza al Comune di Chieti si sono rivolti al prefetto, al sindaco, al presidente del consiglio comunale, a tutti i componenti ufficio di Presidenza e al Segretario comunale, chiedendo un parere scritto sulla legittimità e regolarità dei fatti accaduti ieri in Consiglio comunale e in particolare sulla mancata concessione della parola al consigliere della Lega
che, a nome dell’intera minoranza, aveva chiesto di intervenire, secondo quanto previsto dal regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale, “per fatto grave”, prima della votazione, parola che non è stata concessa dal presidente del consiglio comunale, Luigi Febo. E di fronte all’insistenza di quest’ultimo su tale posizione, i consiglieri hanno abbandonato l’aula. In una nota i capigruppo di minoranza Mario De Lio (Udc), Mario Colantonio (Lega), Serena Pompilio (Azione politica), Giampiero Riccardo (Chieti viva), Bruno Di Iorio (Di Iorio sindaco), Stefano Costa (Forza Chieti), Damiano Zappone (Forza Italia), Giuseppe Giampietro (Fratelli d’Italia), intervengono e “stigmatizzano il comportamento “illegittimo” del Presidente del Consiglio Luigi Febo il quale ha negato letteralmente la parola al capogruppo Lega Mario Colantonio che l’aveva regolarmente richiesta per “fatto grave”. Si susseguono pagine sempre più oscure dell’Amministrazione Ferrara – dicono – e quindi è inevitabile rendere noto ciò che accade a danno della Città di Chieti e dei suoi cittadini e richiedere risposta scritta sull’operato attuato dal Presidente Febo”.