Chieti: la Giunta regionale revoca, a sorpresa, il ‘project financing’ per il ‘SS. Annunziata’

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La Giunta regionale, nella seduta di ieri sera a Pescara, ha revocato la dichiarazione di pubblica utilità del project financing per abbattimento e ricostruzione del nuovo ospedale ‘Santissima Annunziata’ di Chieti, non sicuro staticamente e sismicamente, a causa di difetti di costruzione in due corpi di fabbrica, sgomberati negli anni scorsi. La delibera è stata presentata a sorpresa, fuori sacco, da parte dell’assessore regionale alla Salute, Nicoletta Verì (Lega).

Domani la questione viene discussa davanti al Tar dell’Aquila in seguito al ricorso presentato contro la Regione dalle imprese Icm, del gruppo veneto Maltauro, e A.b.p. Nocivelli di Brescia, che avevano presentato il progetto di finanza nel 2013. Non si conoscono le motivazioni che hanno portato alla revoca della pubblica utilità, visto, tra l’altro, che la delibera non è stata pubblicate e non è stata comunicata l’approvazione alla stampa. Secondo quanto si è appreso, la maggioranza di centrodestra avrebbe operato una rivalutazione dell’interesse pubblico, oltre ad esprimere un parere di insostenibilità economica. La pubblica utilità, che dà il via libera alla gara comunitaria, era stata approvata nel luglio 2018 dalla Giunta di centrosinistra guidata da Luciano D’Alfonso, ora senatore del Pd, dopo un lungo braccio di ferro con la Asl Lanciano Vasto Chieti, tanto che la Regione Abruzzo, per velocizzare l’iter, ha avocato a sé la pratica datata 2013 con il presidente della Regione di centrodestra Gianni Chiodi.

La necessità dell’intervento sull’ospedale di Chieti era emersa alla luce di perizie, inchieste giudiziarie e da un accertamento tecnico preventivo chiesto dalla stessa Asl al Tribunale di Chieti, che in particolare nel 2012 ha fatto emergere l’utilizzo di cemento impoverito nella realizzazione dei corpi di fabbrica C ed F. La pubblica utilità era stata concessa ad un progetto che prevede un nuovo nosocomio con 498 posti letto, realizzato dal privato con un investimento di 119 milioni di euro. Lo stesso privato poi, nello schema del project, avrebbe incassato per 25 anni un canone di locazione da 12,2 milioni, e avrebbe gestito in proprio alcuni servizi. Il pronunciamento arriva a due giorni dall’udienza prevista davanti al Tribunale amministrativo regionale, chiamato a esprimersi nel merito del ricorso presentato da Icm e Maltauro, che chiedono di dichiarare illegittima “la perdurante inerzia” della Regione Abruzzo e della Asl nell’indire la gara pubblica europea, prevista nella dichiarazione di pubblica utilità del luglio 2018, ma che non ha mai avuto luogo. Nella gara europea le proponenti avrebbero goduto del diritto di prelazione. A istruire la pratica di revoca l’Avvocatura regionale, guidata dal dirigente Stefania Valeri, che aveva fatto parte dello staff di Luciano D’Alfonso, promotore del project, e dal direttore del dipartimento Sanità, Claudio D’Amario. La decisione di revoca della Giunta di centrodestra, spaccata al proprio interno sulla strada da imboccare, potrebbe ora portare alla richiesta di risarcimenti milionari da parte di Icm e Nocivelli. Contro il progetto da tempo si sono espressi Forza Italia e il Movimento Cinque Stelle, fautori di interventi pubblici sui due corpi e non sull’intera struttura.

“Dopo più di cinque anni scende definitivamente il sipario sull’iter del project financing avanzato dalla precedente giunta regionale per l’ ospedale di Chieti”. Così commenta il capogruppo regionale di Forza Italia Mauro Febbo. “Non risulta essere stata condotta alcuna verifica di convenienza a ricorrere alla finanza di progetto rispetto ad una ordinaria procedura di appalto con richiesta di finanziamento alla Cassa Depositi e Prestiti ecc. e gara pubblica con progettazione esecutiva. Tale verifica è stata considerata talmente cruciale dall’Autorità Nazionale Anticorruzione da consigliare alle stazioni appaltanti con determina n.1/2009 (linee guida di partenariato pubblico privato), un metodo di verifica c.d. VfM riconosciuto dalla comunità internazionale, escludendo la possibilità di procedere ad una finanza di progetto se non si sia verificata con una metodologia riconosciuta la sua particolare convenienza.
Come in nessuna delle deliberazioni giuntali di D’Alfonso e l’assessore Paolucci dell’excursus procedimentale è stata espressamente, chiaramente ed incondizionatamente esplicitata una dichiarazione di pubblico interesse alla realizzazione dell’intervento proposto. Anzi, l’esito della declaratoria del pubblico interesse è stato sempre assoggettato e rinviato al completamento, mai superata, dell’analisi e degli approfondimenti tecnico-finanziari propedeutici all’inquadramento della proposta, da riportare all’approvazione del Consiglio regionale una modalità per “scaricare” su chi legifera e quindi evitare problematiche di diversa natura giuridica e anche contabile”.

“Ascoltiamo sgomenti le ultime notizie provenienti dalla Giunta regionale che ha revocato la procedura per l’abbattimento e la ricostruzione del Santissima Annunziata, rinunciando così a investimenti per 250 milioni di euro. Questo fatto, già di per sé gravissimo, che arriva alla vigilia di un pronunciamento del Tar, si somma al depotenziamento del percorso  oncologico del nostro nosocomio (si ricordi la vana attesa per l’acquisto della Pet tac e del centratore laser che costringe malati di tumore a migrare altrove con spese e tempi a proprio carico); si pensi anche alla delocalizzazione di servizi nevralgici per la cittadinanza, come la clinica Dermatologica e quella Odontoiatrica. Pur non volendo fare inutili dietrologie e senza cedere alla cultura del sospetto, ci si chiede se Chieti, oggi guidata da una giunta di centrosinistra, sia diventato un bersaglio politico del governo regionale, che con le sue scelte non ci sta risparmiando scippi e umiliazioni. Sappiano tutti che il sindaco, l’Amministrazione e tutti i cittadini di Chieti, non rimarranno inermi di fronte a questa offesa verso la nostra
città”. Questo il commento del sindaco di Chieti Ferrara.

“Mentre il Capogruppo di Forza Italia Mauro Febbo afferma che il project financing per il nuovo Ospedale di Chieti è stato definitivamente accantonato, si dimentica di specificare cosa la Giunta abbia intenzione di fare per gli interventi necessari alla struttura. Ad oggi non abbiamo tempi certi né sull’eventuale costruzione di un nuovo presidio con i fondi del Ministero della Salute per l’edilizia sanitaria, né su lavori di adeguamento sismico. Sappiamo tutti come la struttura abbia urgente bisogno di ristrutturazione dopo anni di abbandono, ma finora il centrodestra è stato in grado solo di fare promesse vaghe, senza alcun cronoprogramma. Decisamente troppo poco per un governo regionale in carica ormai da quasi due anni”. Così il Capogruppo M5S in Regione Abruzzo Sara Marcozzi. “È il momento che anche la Giunta regionale – conclude – si svegli dopo tanti mesi mesi di letargo e prenda tutti i provvedimenti necessari alla sanità teatina: a partire, nell’immediato, dalla rimozione del Direttore Generale della Asl 02 Thomas Schael, che a nostro avviso si è già dimostrato inadeguato per il ruolo che svolge, e dall’acquisto della PET-Tac e dell’Acceleratore lineare. I cittadini di Chieti hanno diritto ad avere risposte il prima possibile, accumulare altro ritardo è inaccettabile”.