3 terreni del valore di oltre 40.000 euro, 18 auto stimate in circa 140.000 euro, 5 conti correnti, altre disponibilità finanziarie e 9 società, tutte con sedi tra Vasto e San Salvo, riferibili alla gestione di quattro bar, un autosalone, un esercizio commerciale per la vendita di frutta e verdura, una sala giochi e due esercenti altri servizi, il cui valore è ancora in via di determinazione. Maxi sequestro della Finanza
Con un comunicato la Finanza aggiunge oggi dettagli ad una notizia già anticipata nella giornata di ieri. I militari dei Comandi Provinciali della Guardia di Finanza e dei Carabinieri di Chieti spiegano di aver eseguito il decreto di sequestro di prevenzione emesso, ai sensi della normativa antimafia, dal Tribunale Ordinario di L’Aquila – Sezione Specializzata nelle Misure di Prevenzione, in relazione ai beni la cui titolarità è stata fittiziamente intestata a terze persone. Sulla base degli accertamenti svolti, è stato ritenuto soggetto pericoloso, che ha reimpiegato e/o riciclato il profitto delle proprie attività delittuose attraverso i beni dei quali dispone in valore sproporzionato, rispetto alla capacità reddituale effettivamente dichiarata.
In particolare, sulla base degli esiti delle indagini condotte dai militari teatini, appartenenti al Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza e al Nucleo investigativo dei Carabinieri, in un distinto procedimento penale pendente presso la D.D.A. di L’Aquila, si ritiene che il soggetto in questione sia il promotore e l’organizzatore di un’associazione, operante nel territorio provinciale, finalizzata al traffico e allo spaccio di stupefacenti nonché autore di reati quali estorsione, lesioni aggravate, resistenza a pubblico ufficiale, porto illegale di armi, con l’aggravante del metodo mafioso e nell’ambito del quale è stato già sottoposto alla misura cautelare della custodia in carcere a gennaio.
A lui riconducibili molte attività economiche ritenute essere state utilizzate anche quali centrali operative per le riunioni degli associati, spesso intestate a prestanome ma di fatto gestite dallo stesso e che, secondo le contestazioni mosse a suo carico, hanno trovato finanziamento dagli introiti economici provenienti dai suddetti traffici illeciti.
E’ stato infatti ipotizzato che abbia coinvolto tutto il nucleo familiare nella gestione delle proprie risorse nonché altri soggetti a lui molto vicini, provvedendo ad attribuire fittiziamente ad essi la titolarità di
diverse imprese.
In particolare, oggetto del provvedimento di sequestro sono 3 terreni del valore di oltre 40.000 euro, 18 autovetture con valutazione di mercato stimata in circa 140.000 euro, 5 conti correnti, altre disponibilità finanziarie e 9 società, tutte con sedi nel territorio della provincia di Chieti, riferibili alla gestione di quattro bar, un autosalone, un esercizio commerciale per la vendita di frutta e verdura, una sala giochi e due esercenti altri servizi, il cui valore è ancora in via di determinazione.