Nonna e nipote trascinati dalla corrente, uomo rischia di annegare: due salvataggi in contemporanea a Francavilla

Nonna e nipote trascinati dalla corrente, uomo rischia di annegare: due salvataggi in contemporanea ieri a Francavilla. Nel giro di pochi minuti gli Angeli del Mare Fisa sono stati impegnati in due operazioni a distanza di pochissimi stabilimenti balneari

Ecco il racconto del bagnino Jordy Bronzi: “Verso le 11:50 mi trovavo a perlustrare lo specchio d’acqua dello stabilimento balneare Lido Bianco, quando una signora mi indica suo marito che si trovava a 100 metri circa dalla battigia in mezzo all’apertura della scogliera e mi fa notare che non riusciva a rientrare. Immediatamente prendo il pattino di salvataggio e vado da lui. Quando arrivo e gli chiedo come sta, mi risponde sfinito, e nel frattempo va giù in acqua. Subito lo prendo con difficoltà e riesco a portarlo sul pattino, gli chiedo se ha bevuto ma mi risponde di no. Mi riferisce che stava provando a rientrare, ma per colpa della corrente di risacca non riusciva a nuotare ed era stanchissimo, con anche problemi al cuore. Mentre rientro a riva mi viene in soccorso il bagnino dello stabilimento San Marco, Riccardo De Renzis, che mi aiuta nelle prime medicazioni. Intanto chiama la Guardia Costiera di Francavilla che immediatamente si è presentata sul posto. Per sicurezza, visto che il signore aveva problemi di cuore, ho preferito chiamare il 118 per ulteriori controlli, dai quali emerge che il signore stava bene e senza nessun rischio di vita”.

Ed Edoardo D’Antonio, anch’egli bagnino, aggiunge: “Nello stabilimento balneare Lido Azzurro, verso le 11:50, osservando con attenzione il mio specchio d’acqua noto una nonna di circa 74 anni con due nipoti, uno di 8 e l’altro di 9 anni, che sbracciando hanno attirato la mia attenzione. Per via della corrente erano arrivati a circa 50/60 metri dalla battigia, non riuscendo più a tornare verso la riva. Con estrema prontezza mi dirigo a nuoto verso di loro il più velocemente possibile caricando i due ragazzi su di me e facendo appoggiare la nonna a un salvagente. Successivamente, anche con l’aiuto del collega di servizio dello stabilimento accanto Bruno Diomede, si è risolto il tutto per il meglio”.

Massimo Giuliano: