Nuova protesta dei trattori a Vasto, si torna in piazza contro le istituzioni

Nuova protesta dei trattori a Vasto, si torna in piazza oggi (domenica 11 agosto) contro le istituzioni. Ecco tutte le ragioni degli agricoltori

Nuova protesta dei trattori a Vasto oggi, domenica 11 agosto: si torna in piazza contro le istituzioni. Sotto la lente di ingrandimento i danni sui seminati causati dalle condizioni climatiche: “Nessuna risposta è arrivata sulle agevolazioni gasolio a partire dal 1° gennaio 2026, e alle modifiche sulla Pac”, si legge in una nota.

Gli agricoltori chiedono “un drastico intervento per il contenimento della fauna selvatica”, “lo stop immediato ad una gestione scellerata dell’assegnazione del gasolio agricolo con sterilizzazione del costo delle accise” e il pagamento “per i danni da peronospora accertati, ossia 200 milioni di euro a fronte di una copertura di appena 5”, nonché “un intervento presso i gestori dei consorzi di bonifica al fine di accertare il reale costo del servizio, e garantirne al contempo l’erogazione”.

Gli agricoltori sono tornati a manifestare a 6 mesi dagli scioperi di febbraio. Questa mattina hanno radunato i trattori e in corteo hanno attraversato le strade che costeggiano la Riserva naturale di Punta Aderci e la zona industriale di Punta Penna e sono arrivati fino al porto di Punta Penna. I componenti del Comitato rurale indipendente hanno evidenziato:

“Viste le disastrose condizioni climatiche, la siccità che da un anno ormai affligge il settore, con ingenti danni già registrati su seminati e visto il perdurare del fenomeno, oggi si riscontra tale sofferenza anche per le colture come vite e ulivi, pertanto gli agricoltori chiedono il riconoscimento dello stato di calamità naturale causa siccità per tutto il comparto agricolo abruzzese”.

Alle proteste dei mesi scorsi “le istituzioni europee, nazionali e regionali non hanno dato alcuna risposta positiva, anzi il governo nazionale, con il decreto agricoltura varato le scorse settimane con decisioni alquanto discutibili, ha affossato ulteriormente l’agricoltura del Sud. Nessuna risposta sulla fine delle agevolazioni gasolio a partire dal 1° gennaio 2026. Nessuna risposta in merito alle modifiche chieste sulla Pac”, cioè la politica agricola comune.

“In ambito regionale si chiede un drastico intervento per il contenimento della fauna selvatica» e anche «lo stop immediato a una gestione scellerata dell’assegnazione di gasolio agricolo con sterilizzazione del costo accise. Si chiede di provvedere in tempi celeri ai pagamenti per i danni accertati da peronospora della vite nella primavera 2023 incrementando le risorse fino a coprire il 100% dei danni accertati, ovvero 200 milioni di euro, a fronte di una copertura simbolica di appena 5 milioni di euro”.

Sulla carenza idrica, infine, il Cri vuole “un intervento presso i gestori dei Consorzi di bonifica affinché si accerti il reale costo del servizio garantendone, nello stesso tempo, l’erogazione”.

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