Con sentenza del 28 febbraio il Consiglio di Stato ribadisce il no al cementificio proposto da una ditta pugliese a ridosso della Riserva di Punta Aderci – Punta della Penna
Il Consilio di Stato ha pubblicato la sentenza, del 28 febbraio, con la quale è stato respinto il ricorso della Escal srl che aveva impugnato la decisione del TAR Abruzzo del luglio 2020 che aveva accolto il ricorso di WWF e Legambiente contro il parere favorevole alla Valutazione di Incidenza Ambientale sul cementificio proposto dalla ditta pugliese a ridosso della Riserva di Punta Aderci – Punta della Penna.
“Ancora una volta, WWF e Legambiente, costituitesi in giudizio con l’avv. Francesco Paolo Febbo, hanno dovuto difendere la salute dei cittadini e l’integrità di un’area così importante dal punto di vista ambientale e turistico. Nella loro costituzione le due associazioni, oltre a contestare le motivazioni addotte dalla Escal srl, hanno rimarcato il grande valore naturalistico e ambientale del sito vastese, riconosciuto anche a livello europeo, nonché al centro di un modello turistico sostenibile riconosciuto dal MIPAAF e premiata pochi giorni fa all’Expo di Dubai”.
L’auspicio delle due associazioni è che oggi sia stata messa la parola “fine” ad una vicenda che tra osservazioni, ricorsi e appelli si trascina da anni, mettendo a rischio non solo la Riserva di Punta Aderci e la città di Vasto, ma l’intera Costa dei Trabocchi e la Via Verde. Tutti, a partire dalla politica (ma anche le imprese che improvvidamente si erano schierate a fianco della Escal srl), devono prendere atto della necessità di salvaguardare e tutelare l’ambiente e sottrarre la Costa dei trabocchi e la Via Verde all’incubo rappresentato dalla realizzazione di un cementificio. È paradossale continuare a dover rincorrere progetti anacronistici difronte alle attuali sfide che pongono la sostenibilità al centro del futuro dei nostri territori, a partire dal PNRR.