Ancora un sit in, stavolta sotto la Prefettura di Chieti, da parte degli Operatori socio sanitari precari della Asl Lancio Vasto Chieti. Nursing, Nursind up, Cgil Fp e Usb chiedono alla direzione generale di prorogare il contratto che scade il 30 settembre: in 162 rischiano di andare a casa
Di seguito pubblichiamo per intero la nota dei sindacati: “Con la presente, dando seguito al percorso già intrapreso, relativamente alla problematica di cui all’oggetto, siamo nuovamente a denunciare il dramma che a breve rischia di coinvolgere in modo irreparabile la condizione di centinaia di lavoratori e le loro famiglie. Il DG Asl02 ci ha confermato la volontà di interrompere il rapporto di lavoro al 30/09/2023 a 126 OSS precari; uomini e donne che hanno dato un contributo straordinario per combattere il Covid 19, all’interno dei presidi ospedalieri, pagando un prezzo altissimo anche in termine di contagi, garantendo sempre una assistenza fondamentale, continua e costante, in un periodo drammatico.
Per questi operatori si chiede nuovamente di procedere in via del tutto eccezionale con delle proroghe che consentano alla Asl02 di: garantire una corretta e qualitativa continuità assistenziale, nelle more del perfezionamento delle assunzioni da scorrimento graduatoria; garantire lo smaltimento delle ferie, così come previsto dal CCNL, evitando che questa fattispecie se non ottemperata, possa determinare anche un ulteriore danno economico per i lavoratori interessati; terminare il lavoro di ricognizione in atto al fine di poter definire in modo puntuale e veritiero l’eventuale carenza di personale funzionale alla definizione del nuovo fabbisogno; evitare carichi di lavoro elevati, con costante ricorso al lavoro straordinario, ai doppi turni e/o turni aggiuntivi, che incidono negativamente e inevitabilmente sulla qualità dell’assistenza. Questo percorso, comunque a termine, coglierebbe anche la possibilità di migliorare la condizione normativa dei precari, rispetto alle attuali norme di Legge, consentendo loro di poter almeno ambire per il futuro a concorrere a possibili future assunzioni. In caso contrario ci troveremmo di fronte ad un dramma occupazionale e sociale, che impatta in modo devastante su interi nuclei familiari, con la dispersione di professionalità acquisite che non potranno più essere utilizzate nella ns Regione, vanificando anche tutti i sacrifici compiuti. Professionalità che, anche in virtù del Nuovo Piano Sanitario Regionale, potranno essere fondamentali per garantire assistenza immediata nelle Case della Salute o negli Ospedali di Comunità o nei Distretti, che andranno a definirsi su tutto il territorio. A supporto delle nostre richieste, nella giornata oggi, mercoledì 20 settembre, Presidio nei pressi della Prefettura di Chieti, auspicando di poter avere una interlocuzione di merito con tutte le Istituzioni in indirizzo”.