La mancanza di semiconduttori ha avuto pesanti effetti sulla produzione di Stellantis nei primi tre mesi dell’anno. Alla Sevel registrato un -30,4%
Se le cose non cambieranno il 2022 sarà il quinto anno consecutivo di flessione delle produzioni del gruppo nel nostro Paese con il rischio di scendere per le auto sotto le 400.000 unità, quasi la metà (-48%) del 2017. Sono i dati del Report della Fim Cisl, illustrato a Torino dal segretario nazionale Ferdinando Uliano.
“I fermi produttivi vengono comunicati di giorno in giorno. Ci sono stati casi in cui i lavoratori hanno saputo che mancava il semiconduttore all’arrivo in fabbrica. La perdita dei volumi maggiore si riscontra a Melfi (-22,4%) e alla Sevel (-30,4%). La situazione è aggravata dal ritardo degli incentivi che il governo si appresta a varare, ma potrebbe avere conseguenze sulle forniture anche la guerra in Ucraina”, ha spiegato Uliano.
Nel primo trimestre sono state prodotte, tra auto e furgoni commerciali, 180.174 unità, il 13,5% in meno del 2021. La produzione di autovetture, pari a 123.484, segna un -2,6%, mentre quella di veicoli commerciali
registra una pesante riduzione del 30,4% pari a 24.790 veicoli commerciali. Rispetto al periodo pre Covid e quindi al 2019 la perdita dei volumi è del 13,2% (auto+veicoli commerciali), con le auto in forte peggioramento a -9,4% e i veicoli commerciali a – 20,5%. Arriva dal Polo produttivo torinese con la 500e il contributo maggiore in termini di crescita, con la Maserati che potrebbe ritornare ai livelli 2017 quando i volumi erano il doppio di quelli del 2021.
“L’obiettivo principale rimane la messa in sicurezza degli stabilimenti e dell’occupazione. Saremo indisponibili a operazioni volte a ridimensionare ulteriormente il patrimonio industriale e occupazionale di Stellantis Italia”, sottolinea Uliano.