La Corte d’Assise d’Appello dell’Aquila ha confermato la condanna a cinque anni di reclusione, emessa lo scorso 23 febbraio dalla Corte d’Assise di Chieti nei confronti di Stefano Costantini, il 25enne nato in Svizzera da genitori abruzzesi. Il giovane, ritenuto un foreign fighter, era finito sotto processo con l’accusa di aver partecipato, dal 2015, all’associazione terroristica di matrice islamista Jahbat Al Nusra, ritenuta un’articolazione di Al Qaeda in Siria
Dopo aver lasciato la Svizzera del 2014 decise di trasferirsi con la convivente e i figli stabilmente in Siria, nella provincia di Idlib, diventando parte integrante dell’associazione terroristica, arruolandosi per compiere atti di violenza con finalità di terrorismo e appoggiando le finalità belliche in territorio siriano in primis contro lo stesso stato sovrano della Siria. Sempre secondo l’accusa l’uomo ha compiuto, in particolare attraverso Facebook, apologia del terrorismo ed istigazione a commettere crimini aventi tali finalità. Nei confronti di Costantini era stata disposta anche l’interdizione perpetua dai pubblici uffici.
“Siamo in presenza di un processo indiziario senza indizi” – ha detto all’ANSA il difensore di Costantini, l’avvocato Massimo Solari, il quale ha annunciato che ricorrerà in Cassazione.
Nella foto l’arresto di Costantini.