Chieti ricorda Dino Di Michelangelo e le altre vittime di Rigopiano, tra le quali la moglie Marina, con le note del violinista Giuseppe Pezzulo
Un momento toccante in via D’Aragona, un luogo caro al poliziotto teatino morto a 40 anni insieme alla moglie Marina Serraiocco. Amici e familiari si sono dati appuntamento accanto al monumento a lui dedicato disegnato dall’amica artista Maria Elena Carulli. Il dolore segna il volto della madre Loredana e del fratello Alessandro, con loro il sindaco Diego Ferrara, il questore Francesco Di Cicco, il prefetto Mario Della Cioppa e tanti rappresentanti delle forze dell’ordine e amici della coppia.
“Io, noi, la nostra famiglia, abbiamo fiducia nella giustizia, tanta, altrimenti avrei lasciato perdere. Quest’anno c’è uno spiraglio di luce. Il 17
febbraio ci sarà la sentenza, però prima ci sono ancora otto udienze alle quali andremo sempre, io non sono mai mancata anche non sentendomi bene”. Ha detto ancora Loredana Lazzari, madre di Dino Di Michelangelo, una delle 29 vittime insieme alla moglie Marina Serraiocco del crollo dell’hotel Rigopiano, oggi a Chieti durante la cerimonia che si è svolta dinanzi al monumento che ricorda la vittime della tragedia. La donna in mattinata, accompagnata dal figlio Alessandro, anche lui poliziotto come il fratello, ha seguito a Pescara l’udienza del processo. “Sono passati sei anni, il processo proprio è iniziato tre anni fa ma erano spesso lunghi, non procedevano, rimanevano fermi, una volta una cosa, una volta un avvocato non c’era, si rimandava sempre. Adesso lo voglio dire – ha sottolineato la Lazzari: da quando c’è il nuovo procuratore Bellelli, anche Serpi era bravo, ha accelerato queste udienze. Lo abbiamo sentito tutti, ha detto davanti al giudice di accelerare un po’ queste udienze e il giudice ha fatto quello che doveva fare. Speriamo che adesso prosegua sulla giusta strada, speriamo proprio”.
“Io – ha concluso la Lazzari – mi auguro la giustizia, perché ci allevierà un po’ il dolore, perché il dolore è tanto, sol perché potevano essere salvati. Io non faccio altro che pensare: mio figlio è morto subito? Non ci credo che mi hanno detto che è morto subito, questa cosa che ho dentro ti lacera. Se hanno giustizia avrò anch’io come tutte le altre mamme un po’ di pace”. Alla cerimonia svoltasi in mattinata hanno partecipato il prefetto di Chieti, Mario Della Cioppa, il questore Francesco De Cicco, i comandanti provinciali di Carabinieri e Finanza, i
colonnelli Alceo Greco e Michele Iadarola, il sindaco del capoluogo teatino Diego Ferrara. Il maestro Peppino Pezzulo con il violino ha suonato musiche di Messenet e Morricone. Il Commissariato di Polizia di Osimo, dove lavorava Dino Di Michelangelo, ha inviato una composizione di fiori. Oggi alle 18 sarà celebrata una messa nella chiesa di San Domenico a Chieti.
Una celebrazione diversa quest’anno, a poche settimane dalla sentenza che forse darà un po’ di pace a chi vive ogni giorno con questo immane dolore.