Circonvenzione di incapace, tentata estorsione, stalking e minacce sono le accuse contestate a vario titolo ed in base alle diverse posizione alle sei persone rinviate a giudizio oggi dal Gup del Tribunale di Teramo. La decisione rientra nell’ambito di un’inchiesta sulla presunta circonvenzione di un anziano invalido, professionista di Alba Adriatica, al quale gli imputati, secondo l’accusa, avrebbero cercato di portare via alcuni appartamenti, senza riuscirvi solo grazie all’intervento della ex convivente dell’uomo.
Compariranno in processo quattro rom del posto, una straniera e la stessa parte offesa (quest’ultimo deve rispondere solo di minacce nei confronti della ex compagna, che si è costituita parte civile). I fatti contestati alla banda risalgono allo scorso anno quando una donna di etnia rom di 42 anni, con il pretesto di garantire assistenza morale e materiale al professionista, lo avrebbe indotto ad intestarle un appartamento, a farle acquistare ad una cifra irrisoria un secondo appartamento, nonché a vendere a suo nipote, sempre ad una cifra irrisoria, un terzo appartamento e a cedere al badante della vittima un quarto appartamento. Appartamenti di cui però aveva le chiavi la ex compagna dell’uomo, che si sarebbe rifiutata di consegnarle agli imputati. Chiavi di cui altri due rom avrebbero tentato di entrare in possesso attraverso reiterate minacce e pressioni nei confronti della donna. Minacce rivolte, anche attraverso persone, oggi finite a processo, anche alla figlia minorenne della donna. Accuse che adesso dovranno essere provate nel corso del processo che si aprirà il 20 settembre.