In Abruzzo l’ottobre appena trascorso è stato più caldo di 4,3°C rispetto alla media di riferimento climatologico 1991-2020 e il più caldo nella serie storica degli ultimi decenni
I dati sono contenuti nell’analisi del Cetemps, il Centro di Eccellenza dell’Università dell’Aquila in Telerilevamento e Modellistica previsionale di eventi severi.
Le temperature massime sono state in media superiori della climatologia di addirittura +5.4°C, con punte nell’entroterra pescarese di +6.6°C. Le anomalie di temperature minima sono state più omogenee sul territorio, in media +3.3°C. Le precipitazioni sono state più scarse in media del 64%, con estremi di -90% sul litorale teramano e di -40% sulla Marsica. Un persistente sistema di alta pressione sull’Europa meridionale, in estensione dal Nord Africa, ha fatto sì che il flusso d’aria sia stato in prevalenza dai quadranti sud-occidentali, favorendo il frequente arrivo di masse d’aria calda e secca, accompagnata da polveri desertiche. Il mese è stato praticamente tutto caratterizzato da anomalie termiche fortemente positive, fino a +10°C, con l’eccezione di due-tre giorni nella parte centrale, quando si sono verificate precipitazioni.
La prima metà del mese ha avuto cielo particolarmente sereno, soprattutto sulle aree appenniniche, mentre più nuvolosa è stata la seconda metà, quando sono occorse altre deboli precipitazioni ed episodi di vento forte di libeccio, con fenomeno del garbino sul versante adriatico.
Guardando il dettaglio delle località di Catignano (Pescara), Pescara, L’Aquila e Roccaraso (L’Aquila), con la classifica delle dieci anomalie più positive e di quelle più negative di temperatura media mensile per il mese di ottobre nel periodo 1974-2023, si può notare come il mese sia stato di gran lunga il più caldo in tutte le località, con anomalie il doppio o il triplo rispetto ai precedenti record, in particolare sul versante adriatico. .