Le code per i lavori nel traforo del Gran Sasso finiscono in Parlamento: interrogazione diretta al ministro Salvini
A presentare l’interrogazione al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti è il deputato abruzzese di Azione Giulio Sottanelli. A causa dei tempi di attesa e delle lunghe code il deputato chiede l’azzeramento del pedaggio sul tratto della A24 tra Basciano e L’Aquila Est.
“Chi paga il pedaggio deve avere in cambio un servizio, cioè la garanzia di percorrere un tragitto a una determinata velocità e in sicurezza” afferma Sottanelli.
I sondaggi preliminari per la messa in sicurezza della falda acquifera del Gran Sasso, che per un mese e mezzo interesseranno entrambe le gallerie, sono partiti lunedì. L’istituzione del senso unico alternato e i semafori agli ingressi del traforo del Gran Sasso costringono automobilisti e autotrasportatori a subire lunghe code, sia in direzione Teramo che in direzione L’Aquila-Roma. A peggiorare la situazione ci sono anche i cantieri nelle strade alternative alla A24.
Ricorda Sottanelli: “È certamente mancata la condivisione tra le istituzioni: avere contemporaneamente congestionate tre alternative allo stesso percorso è irragionevole. Chiunque, per evitare di utilizzare il traforo, pensasse di passare per la A14 e la A25 rimarrebbe bloccato nei cantieri tra Pineto a Pescara, mentre se volesse passare per la statale 80 si troverebbe rallentato dai nove cantieri dell’Anas. Sono davvero necessari questi lavori? Sono passati oltre 21 anni dalla nomina del primo commissario straordinario per gli interventi di messa in sicurezza della falda, dopo un incidente e la rilevazione di Trimetilbenzene nell’acqua. Da allora nessun altro incidente, e
l’acqua, controllata quotidianamente, mantiene uno tra gli standard più elevati in Italia. Il dato più allarmante è che questi 45 giorni riguardano solo le indagini preliminari per consentire ai progettisti di sviluppare i lavori necessari, i quali potrebbero durare almeno 2-3 anni. I risvolti per il territorio saranno gravissimi”.