Cambio ai vertici di Coldiretti. Nominati i nuovi direttori delle Federazioni Abruzzo, Pescara, Teramo e Chieti. Tra le priorità il Made in Italy e la lotta agli ultraprocessati.
Marino Pilati, 42 anni, umbro di origine, è stato nominato Direttore della Federazione regionale Coldiretti Abruzzo e della Coldiretti Pescara. Prende il posto di Roberto Rampazzo, in Abruzzo dal 2022. Pilati, laureato in scienze agrarie e vicepresidente della Camera di Commercio di Foggia, dopo 10 anni in Puglia come Direttore di Bari (prima) e di Foggia (fino ad oggi), assume il nuovo incarico e guiderà l’organizzazione agricola insieme al presidente regionale Pietropaolo Martinelli. Il neo direttore regionale ha assunto anche la Direzione di Coldiretti Pescara, anch’essa finora in capo a Rampazzo con la Presidenza di Giuseppe Scorrano. Durante il suo intervento, Marino Pilati ha sottolineato il momento strategico che l’agricoltura sta attraversando e anche il grande lavoro che gli imprenditori agricoli stanno compiendo nei vari comparti, dicendosi onorato per la nuova sfida professionale.
“Lascio la Puglia dopo dieci anni di lavoro, di sfide e di soddisfazioni – dice Pilati – sono onorato per questo nuovo e prestigioso incarico, in una terra ricca e dinamica con una classe dirigente unita e solida. Con me, una grande volontà e voglia di lavorare bene per raggiungere risultati sempre più importanti in linea con le indicazioni confederali e i temi che ci sono cari. Valorizzazione del made in Italy, lotta ai cibi ultraprocessati, sensibilizzazione del consumatore e crescita delle aziende agricole sono solo alcune delle sfide su cui lavoreremo”.
Nel corso del consiglio direttivo, il presidente Martinelli e i componenti hanno augurato buon lavoro al neodirettore, salutando con calore e riconoscenza il direttore uscente Rampazzo, che conclude in Abruzzo 45 anni di carriera in Coldiretti.
“Lascio una terra bellissima che mi ha dato tanto – sottolinea Rampazzo – un percorso intenso che porterò tra i ricordi più belli. Auguro a Marino un buon lavoro, certo che saprà apprezzare e far valere una regione con tante eccellenze anche imprenditoriali”. Ai lavori ha partecipato Paolo Giannini dell’Area Organizzazione della Confederazione nazionale. Ma il cambio al vertice della Direzione regionale e di quella pescarese non è l’unica novità in casa Coldiretti.
Alla direzione di Coldiretti Teramo, finora guidata da Roberto Rampazzo, è stato nominato Daniele Di Venanzio, 37 anni, laureato in scienze e tecnologie alimentari, reatino di origine e in forza alla Coldiretti Grosseto. Il neo direttore, è stato accolto dalla presidente provinciale Emanuela Ripani, che lo ha salutato illustrando la provincia teramana e le sue potenzialità.
“Arrivo in una provincia a forte vocazione agricola e zootecnica – ha detto Di Venanzio – il mio obiettivo sarà potenziare queste peculiarità, certo di una classe dirigente forte e coesa”.
Pier Carmine Tilli, presidente di Coldiretti Chieti, ha invece accolto il nuovo direttore provinciale, Domenico Bosco, che subentra a Luca Celestino, nominato Direttore di Coldiretti Bari. Bosco, classe 1971, campano, dopo studi economici entra in Coldiretti Benevento per poi passare alla Confederazione dove ricopre il ruolo di responsabile del settore vitivinicolo e ora approda nella seconda provincia d’Italia per produzione di vino.
“Sono onorato e molto entusiasta di arrivare in una provincia che, per la profonda vocazione alla vitivinicoltura, già ho avuto modo di conoscere – dice Bosco – continuerò la valorizzazione del settore più importante senza dimenticare le altre eccellenze territoriali tra cui sicuramente l’olio, la cerealicoltura, l’ortofrutta, la zootecnia e il florovivaismo di cui la provincia di Chieti è ricca”.