I sindaci della montagna teramana scendono in campo contro la soppressione della guardia medica di Colledara, prevista dalla Asl di Teramo e contestano “una logica di razionalizzazione legata esclusivamente ai numeri che non tiene conto della particolarità dei territori e che porta al depauperamento dei servizi nell’entroterra e al dilagante spopolamento”.
I primi cittadini, in una nota, “auspicano la fine della stagione dei tagli nell’entroterra e l’inizio di una nuova fase di investimenti che può e deve essere messa in campo grazie alle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza” e si dicono pronti al confronto richiesto dalla Asl sulla sanità del futuro ma a fronte di un cambio di prospettiva sulla sanità territoriale.
“Esprimiamo la nostra contrarietà alla chiusura della guardia medica di Colledara e quelle previste in futuro nei centri montani – commenta il sindaco di Castelli è componente del Comitato ristretto dei sindaci Rinaldo Seca – pretendiamo la cessazione dei tagli e l’inizio di una stagione di investimenti che possa sopperire alla storica sperequazione che le aree interne vivono”. I sindaci annunciano poi che
chiederanno un incontro all’assessore regionale alla sanità Nicoletta Verì per confrontarsi sul futuro della Sanità delle aree interne e montane della Provincia di Teramo.