All’ipotesi di ampliamento rispondono rilanciando, semmai, la chiusura: l’amministrazione comunale di Atri e il Wwf annunciano battaglia contro estensione della discarica Santa Lucia.
La proposta del terzo invaso da creare per accogliere altri 300.000 metri cubi di spazzatura viene ritenuta irricevibile, sia sotto il profilo ambientalistico che sociale. Anzi, sia l’amministrazione comunale di Atri che il Wwf di Teramo sarebbero più inclini alla chiusura totale di una struttura nata nel bel mezzo di un’area naturalistica importantissima.
“Atri ha già dato molto rispetto all’accoglienza dei rifiuti, ora basta. Siamo disposti a compiere ogni possibile passo, anche legale, per fermare l’ampliamento della discarica. La questione – spiega il sindaco di Atri Piergiorgio Ferretti – non riguarda solo il mero confine atriano, ma interessa tutte le Terre del Cerrano e del Fino e avrebbe ripercussioni su tutto il territorio limitrofo, rappresentando un danno al patrimonio naturale e un rischio per la salute dei cittadini. Esprimiamo quindi tutta la nostra contrarietà e il nostro appoggio al Comitato antidiscarica, alle associazioni ambientaliste, in particolare al WWF di Teramo. Alla cittadinanza, a tutte le forze politiche anche di minoranza, chiediamo di continuare a supportare l’azione dell’Amministrazione Comunale, l’unione di tutte le forze in campo è la strada maestra per raggiungere il risultato e arrivare a chiudere definitivamente la questione dell’ampliamento della discarica di Santa Lucia. Recentemente anche la ASL di Teramo ha espresso parere contrario all’ampliamento sotto il profilo igienico e sanitario, sottolineando come non fossero state fornite idonee garanzie ai fini delle condizioni di salubrità dei luoghi (acque, produzioni agricole, allevamenti animali) dell’ambiente e della tutela della salute pubblica. L’incremento del 15%, sottolineava la Asl, in termini di conferimento dei rifiuti, non fornisce, sulla base dello stato attuale del sito, condizioni sufficienti per quanto riguarda gli aspetti ambientali, igienico sanitari e di sicurezza e potrebbe compromettere i parametri di stabilità e le caratteristiche della discarica stesse, con conseguente rischio frane, sversamento di percolato, inquinamento delle acque, esalazioni ecc.”.
La proposta di ampliamento recentemente avanzata dal Consorzio Piomba-Fino vede fortemente contrario anche il Wwf:
“Quella discarica è stata realizzata in un luogo sbagliato sotto tutti i punti di vista: lì non ci doveva proprio stare. Incredibilmente, la proposta di ampliarla continua ad andare avanti da anni. Nel frattempo il territorio interessato subisce gli effetti dell’inquinamento del vecchio invaso ancora non bonificato ed è in corso un’inchiesta della magistratura. In quello stesso territorio amministrazione comunale, Regione, Ministero dell’Ambiente e Unione Europea hanno scelto di puntare sull’ambiente, come dimostra la creazione della riserva naturale regionale Oasi WWF Calanchi di Atri e il sito di interesse comunitario ricompreso nella Rete Natura 2000, attraverso la quale la Commissione Europea tutela la biodiversità europea. Ciò ha portato ad una crescita di attività turistiche sostenibili e di agricoltura di qualità. Mentre il territorio fa scelte diverse, il tempo per il Consorzio Piomba-Fino sembra essersi fermato e il vecchio progetto viene puntualmente ripresentato senza che la Regione assuma una posizione chiara e contraria”.