Comune Teramo e Regione Abruzzo: patto per la Biblioteca Delfico

Patto tra Comune di Teramo e Regione Abruzzo sulla  Biblioteca Delfico: un’agorà culturale per valorizzarne il patrimonio storico e scientifico

L’accordo sottoscritto da Regione Abruzzo e Comune di Teramo punta a valorizzare appieno il patrimonio custodito dalla Biblioteca Melchiorre Delfico, ma anche ad ampliarne servizi e fruibilità, e a potenziare la qualità e l’efficienza dell’offerta culturale. Il tutto in un’ottica di ottimizzazione delle risorse e di collaborazione istituzionale.

Grazie a un innovativo accordo tra Comune, Regione e responsabile dell’Ufficio Attività Culturali e Biblioteca di Teramo, Atri, Giulianova e Nereto, Dimitri Bosi, la Biblioteca potrà restare aperta anche oltre i tradizionali orari di ufficio. Questa sinergia tra dipendenti regionali e comunali, insieme al coinvolgimento attivo delle associazioni del territorio, consente non solo un’estensione degli orari di apertura, ma anche la realizzazione di eventi, mostre, incontri e attività culturali di vario genere, rendendo la Delfico un punto di riferimento vivo e pulsante per la comunità.

Le azioni concrete previste includono:
• Il potenziamento dei servizi di consultazione e prestito, anche in formato digitale;
• L’organizzazione di eventi culturali, mostre e attività educative;
• La promozione della lettura attraverso specifici progetti come il Patto per la Lettura;
• Lo sviluppo di iniziative turistiche per valorizzare la Biblioteca come centro culturale di rilievo regionale;
• La collaborazione con scuole, università e istituti di alta formazione, per creare percorsi condivisi con enti del terzo settore.

“La Biblioteca Delfico – dicono i firmatari dell’accordo, l’assessore regionale Roberto Santangelo e il sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto – non sarà più solo un luogo di studio e conservazione, ma un motore attivo della vita culturale del territorio, aperto a cittadini, studenti, turisti e appassionati. Un esempio virtuoso di come la cultura, quando sostenuta da visione e collaborazione, possa davvero diventare patrimonio condiviso”.