Asl Lanciano Vasto Chieti e Unione montana Comuni del Sangro-Trigno hanno siglato una convenzione per per favorire l’integrazione socio-sanitaria. L’intesa assicurerà qualità e uniformità nei 33 Comuni dell’area
La nuova organizzazione parte dalla centrale operativa di “Cure transazionali” ubicata presso la sede del Patto territoriale Sangro-Aventino, che diventa il centro nevralgico di tutto il sistema. E’ in questa fase che avviene la presa in carico della persona da assistere in base alla valutazione del bisogno. Si tratta di un’infrastruttura operativa a forte integrazione sociale e sanitaria, la cui chiara finalità è proprio la valutazione dei soggetti fragili e l’attivazione di risposte efficaci, adottate anche avvalendosi delle nuove tecnologie a servizio della salute, in modo da lasciare i pazienti a casa il più possibile.
“La centrale rappresenta la cabina di regia di tutti i servizi territoriali, sia di tipo sanitario sia sociale, e consente di costruire un percorso assistenziale su misura in base alle necessità del singolo. Se un soggetto fragile è costretto, per esempio, a un ricovero per il riacutizzarsi della patologia, oppure si procura una frattura, viene intercettato dalla centrale collegata agli ospedali, che ne segue la degenza e attiva, già prima della dimissione, tutto il percorso successivo, come l’assistenza domiciliare, un trasferimento in Rsa o in struttura riabilitativa o ancora al proprio domicilio, coadiuvato da un supporto di tipo sociale qualora il contesto familiare di riferimento lo richieda. Insomma l’obiettivo è accompagnare i pazienti fragili nel passaggio, nella transizione nei luoghi di cura, così da garantire a ciascuno un setting assistenziale appropriato, per approdare a migliori risultati in termini di salute. E l’integrazione con la parte sociale diventa preziosa per garantire a un paziente fragile condizioni di vita e di salute adeguate. L’attività della Centrale è strettamente connessa agli ospedali e alle altre strutture sanitarie aziendali, e in particolare agli ambulatori della fragilità già attivi, che rappresentano i terminali sul territorio e tengono i contatti con i pazienti. Prende così corpo la “medicina d’iniziativa”, espressione di un approccio differente nella gestione delle patologie croniche, che richiedono monitoraggio e interventi prima che possa aggravarsi e sfociare in episodi acuti”.
I primi dati che arrivano dalla sperimentazione in corso nel Laboratorio Fragilità avviato dalla Asl Lanciano Vasto Chieti evidenziano che la percentuale di ultra 65enni è in aumento, si concentra maggiormente nelle aree interne e si ricovera più spesso in ospedale, diversamente dalla parte fragile, che invece viene seguita principalmente dagli ambulatori dedicati.
I numeri: nei distretti del Sangro-Aventino, Alto Vastese, Guardiagrele e Lanciano gli over 65 sono 43.861, di cui 7.237 residenti nelle aree interne, pari al 16%. I fragili, affetti da patologie croniche, in totale sono 10.041, di cui sono stati presi in carico 2.706 residenti nelle aree interne. Dal monitoraggio effettuato negli ultimi due anni, è emerso che la spesa per i ricoveri ospedalieri, riferita ai fragili delle aree interne seguita dagli ambulatori dedicati si è ridotta in media di 14.180 euro ogni mille abitanti, come pure la spesa farmaceutica è scesa di 12.338 euro ogni mille abitanti.
“Sono dati riferiti a un periodo ancora breve e limitati a una sperimentazione – sottolinea il Direttore sanitario aziendale Vincenzo Orsatti -, che però indicano con chiarezza una tendenza e il percorso da seguire. La firma della Convenzione ci permette di istituzionalizzare un’attività di monitoraggio e presa in carico e mettere a regime un sistema che si è già dimostrato efficace”.