Congedo paritario: le dem aquilane criticano il Governo

Dopo la bocciatura dell’emendamento proposto dal Pd e sostenuto da tutta l’opposizione, le donne dem della provincia dell’Aquila criticano il Governo sulla questione del congedo paritario

Congedo paritario… ma non troppo, o almeno non abbastanza secondo le donne del Pd della Provincia dell’Aquila che criticano il Governo Meloni per le ultime scelte in materia. Il governo infatti ha bocciato l’emendamento che prevedeva la possibilità, per entrambi i genitori, di prendere un congedo dal lavoro alla nascita di un figlio, mantenendo la propria retribuzione e prevedendo pure l’estensione del congedo di paternità dagli attuali 10 giorni a 5 mesi.

Un passaggio che avrebbe permesso a entrambi i genitori di essere ugualmente coinvolti nella cura dei figli e una misura che anche l’unione europea spinge da tempo e che è già realtà in molti paesi.

In Italia invece il congedo per i neo papà si ferma a dieci giorni. La scelta, secondo i dem, sottolinea una visione della famiglia non rappresentativa della realtà, mettendo l’accudimento in capo alle sole donne. I numeri a livello nazionale confermano che nel 2022 molti neo genitori hanno presentato le dimissioni dal lavoro, di questi circa il 72 per cento è rappresentato dalle donne. Accade anche nell’aquilano e nelle aree interne, dove scarseggiano i servizi che renderebbero più agevole il compito dei genitori che lavorano.

Le donne democratiche dell’Aquila si rivolgono così alla premier Meloni, eletta nel collegio aquilano, affinché il congedo paritario possa essere approvato entro il 2024.

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Marina Moretti: