Il Consiglio di Stato, con sentenza n. 251, depositata giovedì 13 gennaio, mette la parola fine all’annosa vicenda delle 71 mobil-home situate in un noto campeggio di Pescasseroli, nel cuore del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.
La vicenda, si legge in una nota, prende le mosse dall’Ordinanza con cui, nel 2012, l’Ente Parco aveva ingiunto la demolizione delle menzionate casette. Nel corso degli anni, infatti, era stato realizzato un complesso, adibito a campeggio, con numerosi bungalow, realizzati progressivamente e costantemente fin dagli anni novanta, senza che vi fosse la destinazione urbanistica e in assenza del Nulla Osta del Parco. L’illiceità di parte delle strutture era già stata accertata in numerosi procedimenti penali che, tuttavia, erano stati definiti prevalentemente con declaratorie di prescrizione. Permanendo, tuttavia, i manufatti abusivi, l’Ente aveva emanato l’Ordinanza di demolizione e riduzione in pristino del 2012, poi impugnata davanti al TAR.
La Sentenza di primo grado aveva confermato la legittimità del provvedimento demolitorio, ma era stata di recente appellata davanti al Consiglio di Stato. Da ultimo i Giudici di Palazzo Spada, accogliendo le tesi da sempre sostenute dal Servizio Giuridico-Legale dell’Ente, hanno definitivamente riconosciuto le ragioni del Parco e sancito una volta per tutte il carattere abusivo delle predette costruzioni.
La Sentenza segna un’altra tappa nella storia delle battaglie legali del Parco e forma giurisprudenza sul rapporto tra normativa edilizia, nella specie dettata dalla Regione, e normativa dei Parchi, riconoscendo a quest’ultima il carattere di specialità e prevalenza: nei territori dei Parchi, infatti, anche le attività, quali appunto l’installazione di mobil home, qualificate dalla Legge Regionale come di edilizia libera, richiedono comunque il rilascio del Nulla Osta del Parco.
Con queste motivazioni il Consiglio di Stato, si legge infine nella nota, ha respinto l’appello degli ingiunti, e convalidato l’Ordinanza di demolizione emessa dal Parco.