Il Consiglio regionale dell’Abruzzo difende la legittimità delle norme contestate dal Governo contenute nella legge regionale di stabilità 2020 e rilancia con una serie interventi.
Il Consiglio, in particolare, nonostante il momento di grave difficoltà nazionale, si sta attivando per apportare nuove modifiche alle parti contestate della norma, in un’ottica di collaborazione e nel tentativo di evitare il contenzioso istituzionale. In particolare sul tema del “recupero dei sottotetti”, che appare centrale nella contestazione ricevuta, il Servizio Legislativo del Consiglio ha elaborato una serie di controdeduzioni che certificano la bontà dell’intento normativo contro il parere negativo espresso dal Governo. Diverse sentenze della Corte Costituzionale, infatti, hanno già “assolto” altre Regioni da imputazioni simili facendo emergere dei principi a cui anche l’Abruzzo si richiama. La materia trattata è oggetto di potestà legislativa concorrente e le azioni proposte si limitano a incentivare il recupero dei vani inutilizzati nel rispetto della normativa urbanistica ed edilizia, senza incidere in alcun modo sulla pianificazione territoriale o sulla localizzazione degli interventi affidati ai piani urbanistici comunali. Il Consiglio, alla luce della giurisprudenza costituzionale, non intravede i vizi di legittimità costituzionale paventati dal Governo, considerando che le modifiche apportate alla legge regionale sull’edilizia si limitano a prescrizioni di carattere tecnico-edilizio senza intaccare disposizioni paesaggistiche ed ambientali dei comuni. Ulteriori impugnative sulla norma in tema di “edilizia pubblica” riguardano i reati per i quali è consentita l’esclusione dai benefici abitatiti ed economici dei soggetti condannati con sentenza passata in giudicato. Anche in questo caso il Consiglio regionale evidenzia la difformità nel giudizio del Governo, indicando medesime normative vigenti nelle Regioni Lombardia, Puglia, Marche e Piemonte che però non hanno subito impugnative di illegittimità costituzionale. Infine, sulle “Disposizioni in materia di prevenzione e contrasto al fenomeno del bullismo e cyberbullismo”, vengono recepite le indicazioni suggerite dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali che ha proposto di allargare i benefici della norma a tutti “gli enti del terzo settore” e non solo alle “associazioni di promozione sociale” così come originariamente formulato. Su tutte le obiezioni fatte dal Governo il Consiglio regionale ha elaborato atti di impegno a firma del presidente Lorenzo Sospiri allo scopo di adeguare la normativa regionale alle osservazioni governative.